Galleria Principe di Napoli terra di nessuno tra degrado e senza fissa dimora

Sono anni che le attività commerciali della zona segnalano e denunciano il problema

Alcune delle tende montate all’entrata della Galleria lato Museo Archeologico
Alcune delle tende montate all’entrata della Galleria lato Museo Archeologico
di Vincenzo Cimmino
Venerdì 2 Febbraio 2024, 20:53
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È allarme sicurezza nella Galleria Principe di Napoli. Da tempo, ormai, la sua entrata lato Mann è preda di diversi senza fissa dimora. Questi, avendo occupato tutto il suolo sotto i porticati, non permettono l'attraversamento ai pedoni.

Sono anni che le attività commerciali della zona segnalano e denunciano il problema. Dovrebbe intervenire il Comune, e raramente, molto raramente, qualcuno si fa vivo. Ma come vengono smontate le baracche fatte di carta e cartone e le tende da campeggio, così dopo poche ore tornano in piedi. Nell'indifferenza generale. Col rischio che chi lavora in zona, a pochi centimetri da queste pseudo-abitazioni, venga aggredito.

E accade. Qualche mese fa Salvatore Guerra della caffetteria Principe di Napoli, il primo bar della Galleria venendo da via Costantinopoli, ha subito un’aggressione folle. Uno dei senza fissa dimora della zona, dopo avergli tolto quanto contenuto nella cassa, gli si era avventato contro brandendo un coltello.

Ferito e sanguinante, Salvatore era riuscito a mettersi in salvo chiudendo l’aggressore nel bar.

E ancora più recentemente, settimana scorsa, si sono verificate altre due aggressioni. Vittima della prima, una giovane donna, una cantante. Vittima della seconda, un collega della cantante, un baritono, un uomo. A intervenire, per ognuna di queste due volte, è Nando Cirella, guardia zoofila e proprietario di un bar nella Galleria.

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«Venerdì una cantante che doveva entrare nel palazzo per fare le prove è stata aggredita. – dichiara Cirella – Sono stato avvertito io in quanto pubblico ufficiale, sedando la cosa. Questo senza fissa dimora, un nordafricano, non voleva che la ragazza entrasse. Voleva prenderle chiavi e soldi. Il giorno dopo è successa la stessa cosa con un collega della stessa ragazza. Ho detto di chiamare subito i carabinieri che hanno arrestato l’aggressore, purtroppo con non poca difficoltà».

A denunciare la pericolosità della situazione sono tutti, in quella zona. All’appello si uniscono anche i gestori di Napulitanata. L’ingresso della sala era il luogo preferito dai senza fissa dimora quando ancora smontavano e rimontavano i propri rifugi di fortuna. Si posizionavano davanti alla saracinesca, creando non pochi problemi a chi doveva aprire le porte. Come racconta anche Alessia, volontaria del servizio civile che ha paura per la propria incolumità.

«Noi siamo qui dal 2017 e conviviamo con questa situazione sin dalla nostra apertura. – commenta Mimmo Matania della sala di concerto Napulitanata – Qui c’è una convivenza che è andata via via peggiorando. Il Comune è a conoscenza dello stato di degrado dei porticati. Noi stiamo facendo appello al loro buonsenso, al fatto che, innanzitutto, quella che va salvaguardata per prima è la dignità delle persone che stanno per terra. In secondo luogo, dopo la loro dignità, c’è la vivibilità della zona. Non si può più convivere con questo stato di degrado quotidiano».

Perché, è bene ricordarlo, questi senza fissa dimora sono esseri umani. Persone con una loro dignità. Che però diventano pericolose quando fanno abuso di alcolici o di sostanze stupefacenti. Crack in primis. Per questa la necessaria e continua richiesta, fatta a chiunque, di soldi. Il Comune dovrebbe intervenire, ma forse questa non è una loro priorità. Sono state mandate anche diverse pec, ma la risposta non arriva. Il problema principale, poi, è che loro vogliono rimanere lì.

«Nell’ultimo anno e mezzo la presenza di queste tende è fissa. – conclude Nando Cirella – C’è stata la trasformazione da luogo di sosta notturno a campo dei senza fissa dimora. Loro sono qui 24h su 24 e vivono la loro vita qui, facendo tutto qui».

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