Marano, Giudice di Pace con gli uffici a rischio di un altro stop

La struttura fu già chiusa un anno fa- Da anni controversie tra sette Comuni

L'edificio del Giudice di Pace a Marano
L'edificio del Giudice di Pace a Marano
Lunedì 13 Maggio 2024, 07:09 - Ultimo agg. 14 Maggio, 13:03
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Ispettorato del lavoro e carabinieri negli uffici del Giudice di pace a Marano. I controlli - secondo quanto contenuto nella relazione - si sono concentrati in alcuni locali della struttura giudiziaria e nella scala di emergenza esterna. L'Ufficio è per due terzi di proprietà privata e per un terzo di proprietà comunale. Gli ispettori del lavoro, accompagnati dai militari dell'Arma della locale compagnia, hanno evidenziato criticità in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. L'ufficio tecnico comunale è già stato compulsato per i lavori che, come garantito dal Comune, saranno eseguiti in tempi celeri.


L'edificio fu già al centro, oltre un anno e mezzo fa, di verifiche di carattere strutturale. Il presidente del tribunale Napoli nord, in una relazione inviata al Ministero della Giustizia, segnalò non poche anomalie. «All'esito di un recente sopralluogo presso l'ufficio giudiziario, il responsabile della sicurezza del Comune di Marano - recitava un passaggio della relazione inviata da Luigi Picardi al dicastero di via Arenula - ha riscontrato infiltrazioni dalla copertura e dai solai, derivanti da un sovraccarico degli stessi. È stato inoltre riscontrato il cattivo funzionamento degli impianti elettrici, dei sistemi di illuminazione, dei servizi igienici e di climatizzazione». 


Una serie di segnalazioni, insomma, che avrebbero potuto prefigurare la chiusura dell'edificio. Pochi mesi dopo, invece, sulla scorta di un rinnovato accordo tra i comuni dell'hinterland il Ministero decise di soprassedere.

Le criticità di carattere strutturale, tuttavia, sono rimaste sul tavolo e ora - dopo il blitz dell'ispettorato del lavoro - gli interventi non potranno essere ulteriormente rinviati. 


È l'ennesima tegola che si abbatte sull'ufficio giudiziario comprensoriale (Il Giudice di pace di Marano ha giurisdizione su sette comuni) ed è già tempo di polemica politica. I consiglieri comunali Luigi Savanelli e Stefania Fanelli chiedono alla giunta, guidata dal sindaco Matteo Morra, di «accelerare le procedure per il trasferimento degli uffici dall'attuale stabile di piazzale San Escrivà de Balaguer alla sede centrale del municipio». I dipendenti della casa comunale del corso Umberto - secondo quanto prospettato in una delibera di qualche mese fa - dovrebbero infatti essere trasferiti nell'attuale palazzina che ospita l'ufficio tecnico, l'ufficio tributi e l'ufficio anagrafe. I tempi dello spostamento non sono stati ancora chiariti. 


Quella del Giudice di pace è una vicenda che tiene banco ormai da anni, da quando - con una sentenza mai impugnata dal Comune di Marano - due terzi della palazzina, sorta con un finanziamento europeo (un milione di euro), vennero assegnati ai germani Cavallo, entrambi titolari del terreno su cui vennero eseguiti i lavori ma senza che l'ente cittadino adottasse le necessarie procedure di esproprio. I Cavallo hanno ottenuto anche un cospicuo indennizzo, ma ora sono in tanti a chiedere all'amministrazione comunale «di porre fine allo spreco». 
Il consigliere Michele Izzo ha a più riprese rilanciato l'idea di utilizzare Palazzo Merolla, ex palazzo della Cultura, quale sede per l'ufficio giudiziario; altri, invece, ritengono che il Comune abbia la possibilità di chiedere ai privati una cospicua quota a titolo di ristoro per l'edificazione dell'immobile.

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