Lo Stato sfratterà anche con la forza i malviventi che occupano in maniera abusiva alloggi nel Parco Verde, nelle ex Iacp e nei rioni cosiddetti 219, realizzati per dare una casa ai terremotati del 1980 e diventati fortini della camorra. Una linea diversa, più soft, sarà invece seguita per chi si è reso responsabile di occupazione abusiva per necessità: queste posizioni saranno vagliate successivamente. Consenso sulla richiesta ai legislatori di consentire l'arresto dei minorenni trovati in possesso di pistole e coltelli, eliminando la discrezionalità da parte del pubblico ministero della Procura dei Minori. Infine, un piano per il lutto cittadino a Napoli, in coincidenza con i funerali di Giovanbattista Cutolo, che saranno celebrati alle 15 di domani dall'arcivescovo di Napoli monsignore Mimmo Battaglia nella chiesa del Gesù Nuovo. Per l'addio del talentuoso musicista dell'orchestra Scarlatti, ucciso da un sedicenne dei Quartieri Spagnoli con tre colpi di pistola alla schiena in piazza Municipio per aver fatto da paciere dopo una banale rissa, si mobiliterà l'intera città, tanto che verranno disposti una serie di varchi di accesso controllato. Prevista la partecipazione del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e di Gennaro Sangiuliano, responsabile del ministero della Cultura. Sono i risultati di una prima lunghissima e complessa riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Napoli Claudio Palomba, deciso - anzi reso necessario - dopo lo stupro di gruppo nel Parco Verde su due ragazzine di 11 e 12 anni, seguito in una sequenza dell'orrore dal ferimento a coltellate di un minorenne di Ponticelli avvenuto nel corso di una lite per il Fantacalcio, e che ha toccato l'apice dell'orrore con il brutale omicidio di Giovanbattista Cutolo, giustiziato sotto gli occhi di decine di persone a Napoli nella centralissima piazza Municipio.
Le direttive approvate sono in linea con quel «Non ci saranno più zone franche» pronunciato dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni al termine della sua visita nel Parco Verde di Caivano, piazza di spaccio più grande d'Europa, dove il fenomeno dell'occupazione abusiva degli alloggi ad opera della camorra ha toccato numeri altissimi.
La strada scelta per liberare il Parco Verde dalla morsa della camorra sembra dunque essere stata imboccata nella giusta direzione con lo sgombero coatto degli alloggi occupati abusivamente da camorristi, affiliati e delinquenti abituali. C'è in tal senso un confortante precedente. Quello del rione Iacp di Arzano, meglio noto come la 167, da cui ha preso il nome uno dei clan più famelici dell'intera geografia criminale. Li è bastato un censimento amministrativo effettuato dalla polizia locale, diretta dal comandante Biagio Chiarello, che per questo fu minacciato di morte e quindi messo sotto scorta. Accertata l'occupazione abusiva, capi e affiliati al clan 167 persero la residenza. E, in una sorta di effetto domino, anche il reddito di cittadinanza e l'iscrizione nelle liste elettorali. Un colpo durissimo che ha dato il via alla disgregazione del clan, con i capi dell'ala dei Cristiano pronti a dichiararsi collaboratori di giustizia, svelando ai magistrati retroscena di omicidi, estorsioni, traffico di droga e convivenza con la politica. Nessun blitz, solo normali controlli amministrativi dei vigili. A volte basta davvero poco per ottenere grandi risultati. Basta volerlo.