«Sono andata in vacanza senza i miei figli e il senso di colpa mi ha sopraffatta. Poi, una sconosciuta mi ha fatto aprire gli occhi»

Il commento della signora ha permesso alla mamma di tirare una sospiro di sollievo, calmare la sua ansia e realizzare da dove provenisse

«Sono andata in vacanza senza i miei figli e il senso di colpa mi ha sopraffatta. Poi, una sconosciuta mi ha fatto aprire gli occhi»
«Sono andata in vacanza senza i miei figli e il senso di colpa mi ha sopraffatta. Poi, una sconosciuta mi ha fatto aprire gli occhi»
Lunedì 25 Marzo 2024, 17:00
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Quello dei genitori è un lavoro a tempo pieno e sebbene non ci sia un capo severo a dirti ciò che devi fare, c'è sempre la pressante responsabilità nei confronti del benessere dei propri figli, affiancato dal desiderio di dar loro la vita più serena e felice possibile.

Sebbene questi sentimenti siano perfettamente comprensibili e legittimi, a volte le mamme e i papà tendono a dimenticare un fattore altrettanto importante, un elemento chiave per potersi effettivamente prendere cura dei bambini: la propria salute, mentale e fisica. 

Proprio a questo proposito Lindsay racconta la sua esperienza: per il suo 40esimo compleanno è partita in vacanza insieme a suo marito e ha passato cinque giorni a rilassarsi alle Bermuda, lasciando i due figli a casa.

Questa decisione, tuttavia, l'ha lasciata con un profondo senso di colpa che se ne è andato soltanto tempo dopo, grazie alle sagge parole di uno sconosciuto. 

I figli a casa il e senso di colpa

«Ci siamo rilassati sulle spiagge bianche e lasciati galleggiare sulle acque cristalline per tutto il tempo che desideravamo. Abbiamo fatto ciò che volevamo, quando lo volevamo, senza nessuno che potesse cambiare i piani se non noi. Per poco meno di una settimana - scrive Lindsay al Business Insider - abbiamo lasciato i nostri figli con i nonni per celebrare il mio compleanno. Era quello di cui avevamo bisogno... ma all'inizio c'è stato solo il senso di colpa».

Infatti, prima della partenza la mamma e il papà hanno ricevuto, ogni singolo giorno, la stessa domanda dai propri figli: «Perché noi non possiamo venire?». Lindsay ha ripetuto più e più volte che non si trattava di una punizione e che avevano soltanto bisogno di un po' di riposo per tornare genitori ancora migliori. Eppure, la verità nelle sue parole non le ha permesso di mettere da parte il senso di disagio e una veloce ricerca su Google le ha fatto capire di non essere sola. 

«Articolo dopo articolo ho letto di mamme che erano state giudicate per aver fatto vacanze senza i figli. Per ogni storia che tentava di persuadere i genitori a prendersi del tempo da soli, ce n'era un'altra che cercava di farli vergognare per questo - scrive Lindsay - Dalle mamme ci si aspetta che mettano al primo posto i bisogni dei bambini per un tempo indefinito: dal giorno della nascita, le nostre vite ruotano attorno a loro per sempre, questo è il messaggio che ci viene trasmesso». Se non si agisce nel rispetto di questo messaggio e si dedica del tempo alla cura di se stessi, allora si finisce per essere definiti dei cattivi genitori. 

Le parole della sconosciuta

«La domanda dei miei figli mi ha fatto sentire la loro delusione come fosse la mia. Sapevo che stavamo facendo la cosa giusta per noi e, di conseguenza, per loro, ma ho finito per messere in dubbio la mia decisione. Ho sentito come un sussurro che mi diceva Perché hai fatto dei figli se poi senti il bisogno di allontanarti da loro?». Questo senso di disagio si è dissolto, sorprendentemente, grazie a un completo sconosciuto incontrato in spiaggia, durante la vacanza. 

Lindsay era seduta, con l'espressione preoccupata e piena di ansia a chiedersi se avesse fatto la cosa giusta, mentre suo marito si stava rilassando tranquillamente, spaparanzato sulla sdraio. Una donna si è avvicinata e ha chiesto a lui se fossero in viaggio di nozze, per poi aggiungere: «Beh, non fate come me e mio marito che abbiamo aspettato che i nostri figli fossero adulti prima di farci qualche vacanza». A quel punto, Lindsay ha spiegato che sono in realtà sposati da più di dieci anni, che hanno due bambini al momento dall'altra parte dell'oceano insieme ai nonni. 

Eppure, il commento della signora le ha permesso di tirare una sospiro di sollievo, calmare la sua ansia e realizzare da dove provenisse, vale a dire dalle aspettative irrealistiche e ingiuste che la società pone sulle spalle delle mamme: «Mio marito non sentiva alcun senso di colpa, lo portavo io per entrambi. Quelle parole, provenienti da un'altra mamma che è qualche step più avanti rispetto a me, mi hanno permesso di respirare e di riuscire a pensare solo al momento presente per godermi la vacanza». 

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