La cantante Levante si è lasciata andare a rivelazioni piuttosto personali: in una intervista a Vanity Fair ha infatti confessato di essere stata vittima di stalking in passato e che aver vissuto un trauma simile l'abbia segnata a tal punto da avere ancora paura.
Ha aggiunto inoltre che ogni volta che legge sui giornali o sente alla televisione di casi di femminicidio o di atti persecutori nei confronti delle donne, si ritrova inevitabilmente a rivivere la propria esperienza: «Non riesco a non immedesimarmi. Ma il tempo, la maturità e anche l'essere diventata madre mi hanno aiutata a elaborare, a non vergognarmi più di chi sono stata. A perdonarmi. E a voler uscire allo scoperto».
Il racconto
Levante racconta: «Sono stata con un uomo che ha deciso di non rassegnarsi al mio "non ti amo".
Continua Levante: «Eppure, in una sorta di meccanismo malato, dovevo giustificarmi con lui. Erano segnali, sia i suoi sia i miei. A ogni modo ho capito abbastanza in fretta che non ero innamorata e gliel'ho detto. Non potendomi più avere ha perso le staffe.»
La cantante precisa che non è mai stata vittima di una violenza fisica, bensì di alcuni ricatti: «Ha tentato di ricattarmi: aveva dei nostri filmati, file privati», poi parla del caso di Giulia Cecchettin e recconta di aver subito spesso minacce simili alle sue e di essersi medesimata in lei quado ha sentito del caso.
Levante ha rivelato di sentirsi come Giulia Cecchettin in alcune circostanze. «Mi chiamava in continuazione: "Sto male", mi implorava, e così passavo ore al telefono a cercare di tranquillizzarlo. Mi ha scritto 980 mail nel giro di un mese, che significa circa 30 ogni giorno. Tutti attorno a me erano preoccupati: i famigliari, le amiche... lo ero spaventata, ma forse non abbastanza, in quel momento. Non pensavo che arrivasse a farmi del male, temevo più per lui, come raccontava alla sorella Giulia Cecchettin.»
Poi la cantante ha colto l'occasione per lanciare un appello alle vittime di stalking e di violenza invitandole a denunciare, così come ha trovato il coreggio di farlo lei stessa.