«Bevevo 8 caffè al giorno, le palpitazioni erano così forti da non farmi dormire: così a 21 anni ho danneggiato il mio cuore»

Per evitare di peggiorare la situazione, Rachel ha dovuto smettere per sempre di bere caffè e sostanze contenenti caffeina o eccitanti di altro tipo

«Bevevo 8 caffè al giorno e ogni sera le palpitazioni erano così forti da non farmi dormire: così, a 21 anni, ho danneggiato il mio cuore»
«Bevevo 8 caffè al giorno e ogni sera le palpitazioni erano così forti da non farmi dormire: così, a 21 anni, ho danneggiato il mio cuore»
Martedì 23 Gennaio 2024, 18:05
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La vita frenetica di oggi ci spinge spesso a non prenderci cura del nostro corpo come dovremmo e, pur di riuscire a navigare la giornata nella maniera più efficente possibile e portare a termine tutti gli impegni che la affollano, finiamo per mettere la salute al secondo posto (se non ancora più in basso). 

Rachel Finley, una content creator e beauty influencer, ha raccontato la sua esperienza in proposito: aveva soltanto 21 anni quando ha scoperto di avere un problema al cuore e ha dovuto dire per sempre addio al caffè, una delle sue bevande preferite. 

«Forse non lo sapevate», comincia a raccontare l'influencer mentre si trucca, «ma soffro di un problema al cuore e l'ho causato io stessa.

Ho iniziato a bere l'espresso quando ero al liceo perché pensavo mi rendesse più figa rispetto al latte col caffè, ma è peggiorato notevolmente quando sono passata all'università».

Il problema del nuovo percorso di studi (e di vita) è relativo al fatto che Rachel abbia iniziato proprio in quel periodo a lavorare in un ristorante: «C'era un angolo bar e ci lavorava un amico, quindi alla fine bevevo tra i sei e gli otto caffè espresso al giorno. Adoravo il modo in cui mi faceva sentire».

A quel punto, tuttavia, cominciano i problemi e le palpitazioni sono così forti da tenerla sveglia tutta la notte. Inizialmente, Rachel crede siano causate dallo stress: «Non avevo collegato le due cose. Ero così stanca dato che le palpitazioni non mi facevano dormire e per questo motivo assumevo altra caffeina, in pillole, il che a sua volta peggiorava il problema... un ciclo infinito». 

La visita dal cardiologo le ha infine aperto gli occhi: «Mi ha diagnosticato l'aritmia a 21 anni, ed è stata colpa mia. Così, ho dovuto tagliare del tutto la caffeina dalla mia vita, per sempre». A livello scientifico, tuttavia, non ci sono ricerche a supportare il collegamento tra l'assunzione di caffeina e l'insorgere di aritmie.

Al contrario, secondo uno studio dell'Università della California condotto su oltre 380mila persone, ogni tazza di caffè aggiuntiva al giorno diminuisce la probabilità di sviluppare ritmi cardiaci irregolari del 3%. D'altra parte, non è da escludere che il consumo frequente di caffè causi problemi a lungo termine a livello di pressione sanguigna, colesterolo e altri problemi al cuore, secondo quanto riporta il DailyMail

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