Una casa i cui spazi interni non corrispondono con la planimetria, come un tramezzo spostato o una finestra posizionata diversamente. Un immobile datato il cui titolo edilizio non è reperibile. O ancora interventi fatti prima del 1977 quando non esisteva il concetto di «variante in corso d'opera». Difformità edilizie o formali, dunque, ma anche situazioni di non totale certezza da ricondurre entro un quadro di regolarizzazione. Sono le fattispecie che potrebbero rientrare nel pacchetto di misure salva-casa su cui lavora il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Con l'idea di far pagare le difformità quanto più si distanziano dalle regole di conformità edilizia. Ecco di seguito le casistiche che potrebbero rientrare nella possibile sanatoria.
Condono edilizio, dall'errore formale al tramezzo: tutte le irregolarità da sanare caso per caso
Giovedì 4 Aprile 2024, 19:29 | 1 Minuto di Lettura
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