Pensioni maggio, aumenti fino a 100 euro con il ricalcolo: la novità nel cedolino e quando vengono pagate

Il primo giorno "bancabile" del mese è il 2, perché l'1 è festa. Ecco cosa guardare con attenzione

Pensioni, a maggio il ricalcolo può portare ad aumenti fino a 100 euro: la novità nel cedolino
Pensioni, a maggio il ricalcolo può portare ad aumenti fino a 100 euro: la novità nel cedolino
Sabato 27 Aprile 2024, 09:02 - Ultimo agg. 1 Maggio, 12:03
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Possibili aumenti fino a 100 euro nelle pensioni di maggio grazie al ricalcolo delle ritenute fiscali applicate nel corso dell’anno precedente. Con la fine del mese di aprile alle porte, i pensionati aspettano la prima data utile per il ritiro del proprio assegno. Nel cedolino, che è già arrivato nei giorni scorsi, bisogna tenere conto di eventuali cambiamenti relativi all’addizionale regionale, di cui il Messaggero aveva già parlato nei giorni scorsi. Potrebbero essere state introdotte nuove impostazioni per coloro che attendono l’applicazione delle nuove aliquote Irpef ridotte. 

Le date e il calendario

Il primo giorno bancabile del mese è il 2 maggio, perché l'1 è festa. In quel giorno lo riceverà chi ha l'accredito sul conto corrente. Per il ritiro alle Poste, ecco il calendario che segue l'ordine alfabetico.

  • dalla A alla C: 2 maggio;
  • dalla D alla K: 3 maggio;
  • dalla L alla P: 4 maggio (solo la mattina);
  • dalla Q alla Z: 6 maggio.

Il cedolino e i possibili 100 euro

«La tassazione viene applicata sulla base degli scaglioni» è la dicitura che potrebbe apparire all'interno del cedolino per chi attende l'applicazione delle nuove aliquote Irpef ridotte. Alla voce "arretrati" potrebbe esserci l'importo fino a 100 euro per chi ha un reddito superiore a 28mila euro. Per chi ha un reddito annuo fino a 15mila euro, non è previsto invece alcun aumento.  

Il ricalcolo

Alla fine del 2023 è stato effettuato un ricalcolo delle ritenute fiscali applicate nel corso dell’anno precedente, considerando l’ammontare totale delle prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps: includono l’Irpef e le addizionali regionali e comunali.

Nel caso in cui le ritenute fiscali mensili applicate alle pensioni durante l'anno scorso fossero state inferiori all’importo dovuto per l’intero anno, l’Inps ha recuperato le differenze trattenendo le somme dovute dalle pensioni di gennaio e febbraio 2024.

Se l’importo trattenuto dalle pensioni di gennaio e febbraio 2024 non è bastato per "coprire" il debito, l’Inps ha continuato a trattenere le somme dovute dalle pensioni successive fino a quando questo debito non è stato saldato in toto.

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Le trattenute

La rateazione viene estesa fino al mese di novembre solo per i pensionati il cui importo annuo totale dei trattamenti pensionistici sia fino a 18mila euro. Per questi soggetti, se il ricalcolo delle ritenute erariali ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione è estesa fino a novembre.

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