Calzaturiero, debole crescita nel 2023

Il comparto calzaturiero italiano ha chiuso il 2023 con il fatturato a 14,6 miliardi di euro, in debole crescita sul 2022 (+0,9%) sostenuto dall’export, che si attesta a 12,8 miliardi (+1,1% a valore)

Un impianto di produzione di calzature
Un impianto di produzione di calzature
Venerdì 16 Febbraio 2024, 12:41 - Ultimo agg. 19:46
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Il comparto calzaturiero italiano ha chiuso il 2023 con il fatturato a 14,6 miliardi di euro, in debole crescita sul 2022 (+0,9%) sostenuto dall’export, che si attesta a 12,8 miliardi (+1,1% a valore).

Bene il saldo commerciale (5,8 miliardi, +7,3%), ma stentano la spesa delle famiglie italiane (-1,5%) e soprattutto i volumi prodotti (che hanno annullato il recupero del 2022 tornando a 148 milioni di paia, -8,6%) e quelli esportati (-10,6%), in sensibile contrazione.

Questa la fotografia del settore scattata dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici presentata in occasione di Micam, la più importante fiera del comparto in programma dal 18 al 21 febbraio 2024 a Fiera Milano Rho.

Ma l'associazione dei produttori esprime «forte preoccupazione per l’avvio 2024, previsto in ulteriore frenata almeno nel primo semestre, alla luce del difficile scenario internazionale, dominato da eventi e rischi geopolitici, e delle condizioni finanziarie restrittive per famiglie e imprese: per oltre la metà degli imprenditori la ripartenza non avverrà prima del 2025». 

«L’anno da poco concluso ha avuto per il calzaturiero italiano un andamento ondivago - ha detto Giovanna Ceolini, Presidente di Assocalzaturifici - Alle performance brillanti del primo trimestre, con aumenti a doppia cifra per export e fatturato, è seguito un progressivo rallentamento – in parte fisiologico, stante il raffronto con mesi 2022 non più penalizzati dalla pandemia – che ha condotto a risultati modesti nella seconda frazione e poi a flessioni nella seconda parte dell’anno.

Il quarto trimestre, in particolare, si è chiuso senza stravolgimenti rispetto al trend negativo del precedente, registrando una frenata del fatturato (-5,4%), dell’export e degli acquisti sul mercato interno (-1,8% la spesa delle famiglie), peggiorando così ulteriormente l’andamento evidenziato nei primi 9 mesi. Il 2024 inoltre sta manifestando in avvio segnali preoccupanti, e prevediamo un’ulteriore frenata almeno nel primo semestre. Una congiuntura determinata dal difficile scenario internazionale, dominato da eventi e rischi geopolitici, e dalle condizioni finanziarie restrittive per famiglie e imprese».

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