Benedetto Croce alla Camera: autografi in mostra a Palazzo San Macuto

Aperta la mostra «Benedetto Croce parlamentare e ministro»

Benedetto Croce
Benedetto Croce
di Lorenza Fruci
Mercoledì 28 Febbraio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 29 Febbraio, 07:26
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Tra gli scrigni segreti della capitale che custodiscono la Storia e le storie del nostro Paese c'è l'Archivio storico della Camera dei deputati che dal 1982 ha sede a Roma a Palazzo San Macuto. È qui che sono conservati i documenti originali della Camera, dalle sue origini di assemblea rappresentativa del regno di Sardegna - prevista dallo Statuto albertino del 1848 - fino ai nostri giorni.

Tra questi anche atti e testimonianze legate all'attività di Benedetto Croce che sino al 7 marzo (lun-ven 10,30-18,30) sono esposti presso la biblioteca della Camera dei deputati (via del Seminario 76), nell'ambito della mostra «Benedetto Croce parlamentare e ministro», aperta nella ricorrenza della sua nascita, il 25 febbraio 1866.

Otto teche lungo il corridoio illustrano e narrano la vita e l'opera del filosofo, ministro, deputato alla Costituente e parlamentare.

Dalla nomina di senatore del regno d'Italia nel 1910, con un articolo del 5 febbraio dell'«Illustrazione italiana» in cui vengono presentati i nuovi senatori, alla relazione della Commissione per la verifica dei loro titoli. Al disegno di legge per l'istituzione di una cattedra di Filosofia della storia all'università di Roma che rispecchiava le concezioni filosofiche e storiografiche che Croce aveva già manifestato nei propri scritti ed interventi accademici prima di essere nominato senatore. Agli articoli di stampa sulle sue iniziative come ministro della pubblica Istruzione dell'ultimo governo Giolitti (1920-21), che vertevano sull'introduzione dell'esame di stato e la riorganizzazione della scuola secondaria, battaglie che vedevano la scuola come strumento di formazione e selezione delle future classi dirigenti. A memoria del suo rapporto con Giolitti è esposta anche una sua foto con dedica autografa: «Al collega Croce in ricordo del lavoro fatto insieme per un anno». E poi il disegno di legge «Per la tutela delle bellezze naturali e degli immobili di particolare interesse storico» presentato al Senato, il discorso contro l'approvazione dei Patti Lateranensi del 24 maggio 1929 e il manifesto degli intellettuali antifascisti. Degli anni della transizione costituzionale, 1945-1947, in cui Croce fu membro della Consulta Nazionale e dell'Assemblea Costituente, sono esposte le sue schede autografe in cui ha riportato a penna paternità e maternità, indirizzo e recapito, titoli e professione. E ancora gli atti delle discussioni della Costituente sul progetto di Costituzione del 1947, una ricca rassegna stampa sulle candidature a capo provvisorio dello stato nel 1946 e infine i taccuini di lavoro che accompagnarono, da sempre e fino alla fine, le sue giornate di parlamentare e ministro.

Presente all'inaugurazione Benedetta Craveri, presidente della Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, che ha definito la mostra «molto evocativa nel ripercorrere la figura di Croce all'epoca della Costituente. La cosa più commovente sono le schede riempite da Croce stesso, come tutti i formulari con cui abbiamo a che fare noi quotidianamente, vederle mi ha emozionato».

Emma Giammattei, professore emerito di Letteratura italiana al Suor Orsola Benincasa, ha sottolineato che dalla mostra emerge come «dal momento in cui viene nominato senatore, Croce continua quella prassi di servitore della nazione che aveva già esercitato in piccolo nella commissione per la denominazione delle strade di Napoli, in tutta la sua presenza napoletana rispetto a tutte le istituzioni. Per Croce il pensiero è azione e qui l'azione è visibile e documentata perché ci sono gli atti parlamentari di tutte le sue battaglie. Ma soprattutto la mostra ricorda il suo impianto di legge sul paesaggio di cui noi ancora oggi godiamo i frutti».

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La mostra è stata inaugurata in concomitanza della presentazione del libro Benedetto Croce, una vita per la nuova Italia di Emanuele Cutinelli Rendina (Aragno). Tra i massimi studiosi di Croce, professore ordinario d'Italianistica nell'università di Strasburgo, l'autore ha commentato l'esposizione come «estremamente interessante perché per la prima volta questi documenti sull'attività politica di Croce sono riuniti e mostrati insieme e danno lo spessore, la costanza e l'assiduità dell'attività di politica e civile di Croce». 

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