Un romanzo storico, d'amore e di intrighi, quello che lo scrittore milanese Corrado Occhipinti Confalonieri ha presentato al Circolo dei Lettori di Capua e Mater bistrot - Cose d'Interni Libri per gli appuntamenti del Capua il Luogo della Lingua festival.
Alla sua seconda esperienza letteraria, dopo il successo de “La moglie del Santo”, Confalonieri racconta “I superbi. Una donna fra amori e vendette” (Minerva). Ma chi sono i superbi?
Lo abbiamo chiesto all'autore che ripercorre ancora una volta una storia di famiglia.
«I superbi sono un gruppo di nobili vissuti nella seconda metà del '500 a Piacenza, e che parteciparono ad una congiura ordita contro il primo duca di Parma a Piacenza Pierluigi Farnese, considerato un tiranno. Figlio di Papa Paolo III, aveva realizzato dal nulla il Ducato di Parma e Piacenza e vi aveva messo a capo Pierluigi, il suo primo figlio, illegittimo.
Dopo “La moglie del Santo”, incentrato sulla figura di Eufrosina, moglie del Corrado Confalonieri che avrebbe scelto l’eremitaggio diventando poi santo e patrono di Noto, adesso Confalonieri racconta la storia dei discendenti del Santo. Qual è l’evoluzione che ha avuto la sua scrittura dal primo al secondo romanzo?
«Nel primo romanzo racconto la storia di un altro mio avo, vissuto nel 1300 e oggi Santo patrono di Noto (Siracusa), che troviamo in spirito anche tra i protagonisti del romanzo “I superbi”. E in virtù del tema che tratto la mia scrittura cambia: nel primo romanzo racconto la storia di un uomo che diventa santo, con una scrittura emotiva, spirituale, mentre nel secondo libro mi serviva uno stile che assecondasse colpi di scena e desse più ritmo alle azioni».