Case fittate anche a 3 euro nella Reggia di Caserta, un danno da 1 milione e 200mila euro

Case fittate anche a 3 euro nella Reggia di Caserta, un danno da 1 milione e 200mila euro
Giovedì 7 Aprile 2016, 09:26 - Ultimo agg. 17:55
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CASERTA - Giunge a un primo punto fermo lo scandalo degli affitti alla Reggia di Caserta, dove pagavano canoni di affitto tra 3 e 145 euro al mese i quindici inquilini che abitano nel parco reale. Le indagini e le verifiche eseguite dal Nucleo di polizia tributaria di Caserta, coordinato dal colonnello Gaetano Senatore hanno portato  oggialla notifica, da parte della Procura della Corte dei Conti, di quattro inviti a dedurre nei confronti di altrettante persone tra cui destinatari figura anche l'ex soprintendente di Caserta, Paola Raffaella David. Le abitazioni sono ritenute di grandissimo pregio in quanto ubicate in un complesso monumentale inserito nella «World Heritage List» dell'Unesco sin dal 1997. Gli occupanti degli alloggi potevano fruire anche dei parcheggi che si trovano negli spazi interni al complesso monumentale vanvitelliano e potevano accedere e usare le aree del Parco.

La 'mala gestio' degli alloggi interni alla Reggia, occupati da dipendenti della Soprintendenza o da loro familiari, ammonta in totale a 1,2 milioni di euro. Per questo la Guardia di Finanza, al termine di accertamenti condotti su delega della Corte dei Conti della Campania, ha notificato al soprintendente pro tempore di Caserta e a tre dirigenti pro tempore dell'Agenzia del Demanio - Filiale Campania, ritenuti responsabili, gli inviti a dedurre relativi alla gestione degli alloggi del complesso monumentale vanvitelliano.

 






L'inchiesta, svolta dal Nucleo di polizia tributaria di Caserta, ha fatto emergere come le amministrazioni pubbliche coinvolte, Demanio e Soprintendenza, nel corso degli anni abbiano non solo subito e tollerato la permanenza sine titulo in 15 alloggi del complesso vanvitelliano di ex dipendenti o di loro parenti ma, soprattutto, abbiano permesso agli stessi di corrispondere un importo mensile nettamente inferiore al reale valore di mercato delle locazioni di unità immobiliari con medesime caratteristiche logistico-strutturali.

«Significativa», secondo gli investigatori, è la condizione di vantaggio degli occupanti gli alloggi, i quali, oltre a usufruire di parcheggi in spazi interni al complesso monumentale, hanno anche la possibilità di accesso e utilizzo delle aree dello stesso Parco Vanvitelliano. Dall'attività d'indagine dei finanzieri di Caserta è emerso che, per gli alloggi di grandissimo pregio occupate dai privati, sono stati corrisposti canoni mensili compresi tra un minimo di 3 euro e un massimo di 145 euro. Le Fiamme Gialle hanno, inoltre, appurato che i consumi idrici dei menzionati alloggi sono sempre stati totalmente a carico della Soprintendenza che, avendo la gestione di alcuni sistemi per il sollevamento e la potabilizzazione della risorsa idropotabile, non ha mai richiesto ai privati occupanti gli alloggi alcuna somma a ristoro delle spese sostenute. Sono inoltre in corso indagini della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, al fine di accertare eventuali fattispecie di rilevanza penale.

 

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