Ancora una stretta per il ripristino della piena legalità. Il 2024 sarà un anno tutto dedicato al contrasto degli abusi edilizi: salgono a 250 i controlli ordinati Procura di Santa Maria Capua Vetere. Si tratta di un maxicontrollo dettagliatissimo esteso a tutto il patrimonio immobiliare dell'Acer (ex-Iacp). Verifiche domiciliari e contestazioni di irregolarità saranno eseguite non solo nelle palazzine di via Serao, ma anche nei plessi in via de'Carlucci, via Pardo e via Feudo. Un fatto senza precedenti su scala provinciale e regionale.
Infatti, il territorio di Maddaloni fa da apripista nella campagna contro abusi edilizi, occupazioni senza titolo e irregolarità abitative negli alloggi popolari.
Per questo, il maggiore Domenico Renga, comandante della polizia municipale, nonostante l'esiguità del personale, ha raddoppiato il numero degli agenti addetti (ben quattro) alle ispezioni coordinate dal capitano Nicola Della Peruta. Ovunque dovranno essere rilevate e documentate la presenza di verande abusive, tettoie, chiusure parziali di balconi e aree coperte o modifiche degli spazi interni. Non è solo una postazione dello stato dei luoghi: per tutti, in caso di irregolarità accertate, scatta la diffida, il verbale di contestazione corredata dalla nomina di un avvocato d'ufficio e l'elezione a domicilio per la futura azione penale. Non sarà semplice smaltire tutti gli atti: le certificazioni, con annesso corredo fotografico degli alloggi, saranno inviate al magistrato competente e alla direzione dell'Acer (ex-Iacp) per gli atti conseguenti. Il controllo si sdoppia. L'azione repressiva sarà ancora più severa: alla luce della nuove norme, è scattata l'identificazione degli assegnatari e occupanti, la verifica dei requisiti in loro possesso e pure di tutte le volture dei canoni di locazione fatte negli anni.
È una stretta anche contro eventuali occupazioni abusive o cessioni degli alloggi non note o certificate. La battaglia contro gli abusi suscita il plauso, ma anche qualche riserva dei sindacati. «È vero spiega Ciro Cortese (segretario provinciale del Sunia) che si sta sperimentando a Maddaloni quello che accadrà negli altri centri della Provincia. Appoggiamo questa operazione perché il ripristino della legalità tutela sempre i più deboli. Ma non basta, è troppo poco». Il recupero dello stato dei luoghi deve «essere declinato a tutto campo». «Esiste un lungo elenco di irregolarità e anomalie insiste Cortese su cui non si può più tacere. Carenza di manutenzione, scadente gestione dei servizi essenziali condivisi e problema di tutela dell'abitabilità. Tutto questo non si può ignorare, ne va della difesa del patrimonio immobiliare pubblico e delle dignità degli assegnatari. Su questo abbiamo chiesto anche un intervento dell'Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci)».