Luciano PIgnataro
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La mozzarella, Emiliano e De Luca
cozze pelose o frittura di pesce?

La mozzarella, Emiliano e De Luca cozze pelose o frittura di pesce?
di Luciano PIgnataro
Venerdì 15 Settembre 2017, 13:55 - Ultimo agg. 13:57
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Cozze pelose sull’Adriatico o frittura di pesce sul Tirreno? Michele Emiliano o Vincenzo de Luca? Mozzarella di bufala campana o mozzarella di Gioia del Colle?
Stavolta la passione per il buon cibo non dovrebbe procurare guai giudiziari ai due governatori di Puglia e Campania, ma una bella battaglia amministrativa. E’ proprio l’ex sindaco di Bari a sferrare un bell’attacco all’ex sindaco di Salerno, entrambi sanno come farsi paladino dei cibi identitari è da sempre una buona fonte di consenso, a prescindere dal merito della questione.
E così  a De Luca che aveva esaltato la mozzarella di bufala campana dimenticando che in realtà il marchio europeo Dop (Denominazione di Origine Protetta) comprende anche parte del Lazio e della Puglia, Emiliano trova modo di rispondere: «Io penso che la cosa migliore sia invitare il presidente De Luca a farsi una bella mangiata di mozzarelle in Puglia così si rende conto che - oltre alle burrate che sono una esclusiva pugliese perché loro non ci riescono a farle almeno buone come le nostre, e consiglio quelle di Andria - le nostre mozzarelle sono perfettamente all'altezza di quelle campane».  Nei giorni scorsi De Luca, riferendosi alle proposta del riconoscimento del marchio Dop per le mozzarelle di Gioia del Colle, ha detto «mi dispiace per gli amici pugliesi ma non possono andare oltre la burrata». 
Emiliano ha sottolineato che «tutto il cibo italiano è di grandissima qualità. E quindi mettersi a conquistare l'esclusiva delle mozzarelle è un errore abbastanza grave che va evitato. La Puglia e la Campania devono essere alleate non contrapposte. Ovviamente - ha aggiunto Emiliano - la mozzarella è anche pugliese, oltre che campana. In particolare ci sono mozzarelle da Capo Santa Maria di Leuca al Gargano. Le mozzarelle pugliesi sono di latte bovino, le più buone sono fior di latte. Per fare la pizza napoletana ci vuole la mozzarella fior di latte, non quella di bufala che è la dop campana. Quindi - ha proseguito - per fare la pizza napoletana potrebbe benissimo essere utilizzata anche la mozzarella pugliese. Insieme le mozzarelle sono molto più forti che da sole. Peraltro mi pare che la battuta di De Luca sia stata pronunciata mentre stava inaugurando uno stabilimento della Nestlè che deve fare pizze surgelate. Una roba da sacrilegio, diciamo».
Certo che se invece di proclami su chi sa fare cosa o dove si producono le cose entrassero nel merito della questione come si faceva un tempo non sarebbe male anche perché sono entrambi vittime di un pasticcio elaborato da un burocrate del ministero dell’Agricoltura. La questione può ben essere compresa in sei punti semplici e brevi.
1-L’associazione Treccia della Murgia e dei Trulli avvia nel 2011 il procedimento per ottenere il riconoscimento della dop omonima.
2-Qualcuno al ministero nel 2016 suggerisce di cambiare il nome in Mozzarella di Gioia del Colle.
3-Il consorzio della mozzarella di bufala, di cui fanno parte produttori campani, pugliesi e laziali, non può accettare che un latticino ottenuto da latte vaccino si fregi dello stesso termine mozzarella in un marchio europeo e fa ricorso.
4-Il ricorso annunciato bloccherà sicuramente il procedimento se verrà formalizzato perché non è pensabile usare lo stesso nome per due dop. Ciascuno in qualsiasi parte d’Europa potrebbe chiamare mozzarella un latticino.
5-I produttori pugliesi vedranno ritardare il marchio per l’incompetenza di un burocrate del ministero. La battaglia per la tutela del nome è l’unica strada che ha il Consorzio per non essere subissato da cause dei suoi soci che non si sarebbero visti adeguatamente protetti.
6-Precedenti simili non mancano certo. Il più famoso di tutti è l’impossibilità di usare il termine Metodo Champenoise ottenuta dai produttori di Champagne proprio contro gli italiani per l’evidente assonanza. 
Ottima la mozzarella vaccina della Puglia, ottima quella di bufala prodotto in Campania, Puglia e Lazio. Entrambe vanno bene sulla pizza napoletana a differenza di quello che pensa Emiliano perché il disciplinare prevede sia la mozzarella che il fior di latte. Nessuna delle due, però, si abbina alle cozze pelose e alla frittura di pesce.
 
 
 
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