Valfortore: ambulanze senza medici a bordo, la rivolta dei sindaci

Sott'accusa la riorganizzazione dell'Asl

Un'ambulanza del 118
Un'ambulanza del 118
di Celestino Agostinelli
Sabato 3 Giugno 2023, 09:25
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Non si placano le reazioni da quando è stata prevista la nuova riorganizzazione del servizio 118, che sancirebbe l'eliminazione del medico a bordo dell'ambulanza. Le conseguenze, stando alle reazioni di addetti ai lavori, sarebbero assai penalizzanti per le aree interne, come la Valfortore. Un servizio, quello dell'emergenza sanitaria territoriale, garantito dallo Psau di San Bartolomeo, che fino ad oggi è riuscito a colmare il gap rappresentato dalla distanza dal Fortore con Benevento, quindi con i pronto soccorso. La nuova organizzazione potrebbe significare un progressivo impoverimento del punto di primo intervento, soprattutto nelle ore notturne. A lanciare l'allarme è il presidente del comitato cittadino di San Bartolomeo, Angelo De Conno: «Avevamo gridato al miracolo all'indomani dell'apertura dello Psau di San Bartolomeo - dice De Conno - e più volte dai vertici dell'Asl si era levata la voce del potenziamento del servizio. Ma pare proprio che non sarà cosi. Non sembra essere del tutto logica l'idea di ambulanze che svolgono l'emergenza del 118 senza un medico a bordo. Non è accettabile perché fino ad oggi le migliaia di vite salvate dall'equipe sanitaria dello Psaut ne attestano funzionalità ed efficacia. Appare quindi privo di fondamenta il progetto varato dall'Asl che depotenzia il servizio emergenzaurgenza, soprattutto se guardiamo alla evidente carenza di medici. Diminuiscono le ore di emergenza medicalizzata, come nel caso di Ginestra e non è da escludere che ciò accada anche a San Bartolomeo. Si vocifera anche della istituzione di un'automedica che trasporterebbe il medico presso il luogo di intervento del 118, ma per ora è certa solo la demedicalizzazione con il calo di ore per il medico a bordo. Tutto questo comporterebbe notevoli ripercussioni negative sul vitale lavoro del 118, che in aree geograficamente disagiate non potrà più assicurare interventi di primo soccorso medico nel tempo previsto per legge».

Sugli scudi i sindaci Lucio Ferella di Baselice e Leonardo Sacchetti di Montefalcone Valfortore. «Una scelta inaccettabile - dice Ferella - siamo in contatto tra colleghi sindaci per fare il punto della situazione e trovare la soluzione migliore per tutti. Così come paventata, questa ipotesi, che a quanto pare è già in via di attuazione, penalizzerebbe il nostro territorio mettendo a rischio la tutela della salute delle comunità. Non sappiamo bene il metodo adottato e ancor più vi è una scarsa chiarezza, sui contenuti e gli obiettivi del piano di riorganizzazione del servizio trovandoci ad affrontare il processo di demedicalizzazione del 118 nei nostri territori, senza conoscerne le effettive ragioni di tale scelta». Il sindaco di Montefalcone Sacchetti parla di aspettative deluse. «Eravamo convinti dice che si passasse ad un potenziamento del servizio di emergenza e non ad un suo indebolimento. Un provvedimento figlio della solita logica legata alla mancanza di medici e di risorse, pochi interventi, che sicuramente non varrebbe per le aree interne. Anche perché parliamo di emergenza sanitaria, che non va sottovalutata e trattata in modo aziendale. Tra l'altro anche il mondo sindacale sanitario sannita aveva espresso parere negativo in occasione dell'incontro con i vertici Asl, ritenendo il nuovo progetto di riorganizzazione elaborato dal responsabile della Centrale operativa privo di una giustificazione plausibile asserendo che i medici in servizio colmano i vuoti in organico riuscendo a coprire i turni di lavoro nei Saut e Psaut». 

 

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