Benevento, servizio 118, a Volpe l'assist di Galano: «Riassetto efficace»

Il referente di De Luca per le emergenze: «L'organico all'osso del problema comune»

Mancano i medici
Mancano i medici
di Luella De Ciampis
Domenica 24 Marzo 2024, 09:55 - Ultimo agg. 09:58
4 Minuti di Lettura

«L'analisi della riorganizzazione del servizio 118 nel Sannio non può prescindere dalle motivazioni che interessano tutte le emergenze a livello nazionale e regionale che hanno una matrice unica: la carenza di personale medico».

Così Giuseppe Galano, direttore del 118 dell'Asl Napoli 1 e Capri e referente sanità per le maxi emergenze della Regione Campania, commenta la rimodulazione del 118 effettuata dall'Asl di Benevento, che prevede la sostituzione delle 11 ambulanze medicalizzate presenti sul territorio, con quelle infermieristiche, affiancate da 6 auto mediche pronte a intervenire in caso di codici rossi.

«I medici dell'emergenza -  spiega Galano - sia per quanto riguarda le attività territoriali che in Pronto soccorso, svolgono un lavoro gravoso, oneroso, non privo di rischi che li costringe a stare in prima linea. Una condizione lavorativa, altamente logorante, che dovrebbe essere oggetto di gratificazioni diverse sia sotto il profilo professionale che economico. Quindi, non sono i pensionamenti a determinare la carenza di personale ma l'esodo progressivo e inarrestabile dai presidi Saut e dai reparti dell'emergenza degli ospedali, che influiscono sulla ricerca di posti di lavoro più gratificanti sotto tutti gli aspetti, soprattutto nell'ambito della Medicina generale».

«Ovviamente, - continua - non possiamo biasimare chi abbandona la trincea ma credo che sarebbe stato necessario, a livello governativo, prevedere già da alcuni anni quanto sta accadendo e mettere in atto una programmazione in grado di frenare la diserzione. Nella mia giurisdizione che comprende Asl Napoli 1 e Capri, dei 120 medici in servizio, ne sono rimasti meno di 40 per cui dovrò ricorrere anche io alla demedicalizzazione delle ambulanze per continuare a garantire il servizio».

Fino a questo punto, anche la Napoli 1 ha sopperito alle carenze con l'ausilio delle ore aggiuntive ma bisogna mettere in conto la carenza di medici e operare scelte diverse e adeguate in grado di consentire una maggiore autonomia, tenendo anche presente che l'offerta assistenziale sta cambiando volto e che ci saranno nuove strutture, come le case e gli ospedali di comunità ad affiancare quelle già in essere sul territorio.

«Il direttore generale dell'Asl di Benevento - continua Galano - ha agito in seguito a un'analisi precisa del direttore della centrale del 118, che ha evidenziato la carenza di personale medico e l'impossibilità di garantire i turni sulle ambulanze. Premesso che il medico del 118 deve assicurare l'emergenza assoluta e tempestiva nei casi di effettiva necessità, l'auto medica rappresenta la soluzione ottimale, mentre gli infermieri presenti sulle ambulanze senza medico a bordo possono effettuare tutti gli altri interventi. Sono infatti in grado di mettere in atto tutte le tecniche di rianimazione e di somministrare i farmaci necessari, anche in caso di arresto cardiaco, se autorizzati da un atto medico delegato dal professionista in servizio in quel momento nella Centrale operativa».

Video

«In quest'ottica - prosegue Galano - io credo che l'auto medica rappresenti un vantaggio per i cittadini perché, spesso la presenza del medico sul luogo dell'intervento è impropria.

Per fare un esempio pratico, nel momento in cui arriva in centrale la richiesta dell'intervento dell'ambulanza, gli operatori chiedono se il paziente è sveglio, vigile, se è cosciente e respira, se risponde agli stimoli ma le risposte di chi è all'altro capo del filo sono evasive, fuorvianti e non sempre riescono a fornire un quadro della situazione aderente alla realtà. Quando i sanitari arrivano sul posto, nella maggior parte dei casi, si trovano di fronte una persona con valori stabili che non presenta una sintomatologia tale da richiedere l'intervento in emergenza o il trasporto in ospedale, che quindi, può essere trattata dal personale infermieristico. Intanto, se in questo lasso di tempo si verifica un incidente grave in un'altra area servita dallo stesso mezzo di soccorso, il 118 finisce per non avere a disposizione né l'ambulanza né il medico».

«Invece, la presenza su un territorio di ambulanze infermieristiche e di auto mediche assicura il soccorso adeguato a seconda dei casi. In Italia ci stiamo avviando in modo graduale verso la promozione di mezzi di soccorso con peculiarità diverse ma in America, già da molti anni, a bordo delle ambulanze sono presenti solo i soccorritori che misurano i parametri vitali dei pazienti, immobilizzano arti in caso di fratture ed effettuano il trasporto in ospedale in caso di effettiva necessità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA