Airola, caso antenna in via Caracciano: l'opposizione sollecita la Commissione

La nota dei consiglieri comunali di minoranza

Il municipio di Airola
Il municipio di Airola
Lunedì 16 Ottobre 2023, 18:35 - Ultimo agg. 18:51
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«I promotori della petizione per l'abbattimento dell'antenna sorta un anno fa in via Caracciano, lo scorso 3 ottobre hanno trasmesso al Comune di Airola importanti documenti urbanistici utili all'ente per sostenere meglio le pretese della petizione, nell'ambito del contenzioso in atto dinanzi al Tar che si concluderà il prossimo 8 novembre. Tale informazione non è stata condivisa con i consiglieri di minoranza, nonostante fossero tra i destinatari, quali cariche elettive del Consiglio comunale». Così, in una nota, i consiglieri Giulia Abbate, Gennaro Falzarano, Giuseppe Maltese, Giuseppe Stravino e Biagio Supino, che sottolineano al fine di fare chiarezza sulla vicenda, lo scorso 16 ottobre, «la convocazione della Commissione consiliare permanente Lavori pubblici - patrimonio – urbanistica, perché, entro dieci giorni, il sindaco o l'assessore al ramo informino l'organo collegiale sugli esiti delle azioni che il Comune avrebbe dovuto condurre, ovvero se il sindaco e la giunta hanno organizzato e condotto le urgenti trattative con le società Cellnex Spa e Opnet Spa finalizzate a una definizione stragiudiziale della controversia, onde verificare la possibile delocalizzazione dell'antenna e a che punto è l'adozione del regolamento per il posizionamento delle antenne sul territorio comunale».

E concludono: «Si spera che il sindaco, il presidente del Consiglio comunale e il presidente della Commissione consiliare permanente non perdano anche quest'occasione di democrazia e trasparenza - sottolineano - e che si adoperino per predisporre un documento giuridico efficace da portare in sede giudiziaria per non svilire il Consiglio comunale aperto, previsto all'esito del contenzioso pendente al Tar Campania, utilizzandolo solo per annunciare la soccombenza del Comune di Airola, nel tentativo di scaricare sulle decisioni della magistratura quelle che di fatto sono le responsabilità politiche e amministrative del disastro ambientale che oggi si cerca di arginare, perché il Comune è stato lento e tardivo in ogni fase del procedimento, quest'ultimo caratterizzato dal silenzio assenso con cui sono stati dati i permessi per costruire l'antenna e la mancata pubblicità che ha impedito ai cittadini di potere difendere la propria salute e il proprio territorio, atteso che il sindaco e la giunta, eletti anche per questo, finora, di fatto, non hanno provveduto a farlo».

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