Ariano Irpino: coppia intossicata, «Non c'era botulino»

Solo l'autopsia di Gerardina Corsano potrà stabilire cosa è accaduto

Riaperto ed estraneo alla vicenda il ristorante Oasi
Riaperto ed estraneo alla vicenda il ristorante Oasi
di Alessandra Montalbetti
Sabato 11 Novembre 2023, 10:09
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Presunta intossicazione alimentare: cresce l'attesa per gli esiti delle analisi in corso presso l'Istituto Superiore della Sanità di Roma. Le indagini sono in corso sugli alimenti sequestrati dopo il decesso di Gerardina Corsano, la 46enne deceduta al Frangipane martedì scorso per una presunta intossicazione da botulino contenuto nell'olio piccante utilizzato come condimento sulla pizza consumata presso il ristorante Oasi. Ipotesi iniziale che ora viene sempre più accantonata. I risultati sugli alimenti sequestrati sia nel ristorante di Pina Scaperrotta e Luigi Tranuccio, che su quelli rinvenuti a casa dei coniugi Meninno, potrebbero arrivare nei prossimi giorni. Risultati che potranno definitivamente scagionare i coniugi, titolari della pizzeria Oasi di Ariano Irpino, che restano tutt'ora indagati con le accuse di omicidio colposo (difesi dall'avvocato Guerino Gazzella), nonostante la storica attività è stata dissequestrata dagli inquirenti ed è stata riaperta al pubblico.

La procura di Benevento ha infatti dissequestrato l'intera struttura Oasi, anche la veranda nella quale sabato 28 ottobre hanno cenato Gerardina Corsano (deceduta il 31 ottobre) e suo marito Angelo Meninno, dimesso dall'ospedale Cotugno di Napoli e difeso dagli avvocati Giovanni Pratola e Fabio De Donato.

Le dimissioni sono giunte dopo che le analisi eseguite presso il nosocomio partenopeo hanno escluso tracce di botulino nel sangue del 52enne, imprenditore agricolo, originario di Flumeri. Dunque gli esiti degli accertamenti in corso presso l'Iss di Roma - richiesti dal pubblico ministero della Procura di Benevento, Maria Amalia Capitanio, per la determinazione di tossine botuliniche e di clostridi produttori di tossine botuliniche sull'olio al peperoncino e salumi conservati sott'olio, sieri contenuti in provette reperti prelevati in sede di esame autoptico sulla salma di Gerardina Corsaro - assumono particolare importanza. Analisi decisive anche per far luce definitivamente sulle eventuali responsabilità del medico dell'ospedale in servizio all'ospedale Sant'Ottone Frangipane di Ariano Irpino.

Il dottore Gaetano Lisella, finito nel registro degli indagati con le accuse di omicidio colposo e lesioni colpose in ambito sanitario (difeso dall'avvocato Giuseppe Romano) domenica mattina ha visitato i due coniugi che presentavano dei malesseri, tra cui vomito, mal di testa e nausea. Il medico Lisella, ha precisato più volte di aver seguito tutti i protocolli previsti in questi casi e di aver sottoposto la donna a delle analisi accurate, anche una tac, che avevano dato esito negativo. Malesseri quelli rappresentati dai due coniugi, domenica 29 ottobre, che sarebbero completamente diversi da quelli da previsti in caso di intossicazione da botulino. Ora che questa ipotesi si allontana sempre di più si seguono altre piste. Prende sempre più corpo quella di una contaminazione degli alimenti consumati dai coniugi.

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Resta da comprendere da quale. L'ipotesi alternativa che si fa largo è quella di una "tossinfezione" causata dalla manipolazione di sostanze chimiche utilizzate - verosimilmente - per la conservazione dei prodotti destinati all'agricoltura (cereali, legumi da granella e semi oleosi) che la coppia commercializzava nell'azienda individuale intestata a Gerardina Corsano. Ma si tratta solo di un'ipotesi. Circostanza che emergerà con chiarezza anche con l'esame autoptico eseguito sulla salma di Gerardina Corsano presso l'obitorio del Frangipane. La relazione finale verrà depositata tra 90 giorni. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti è emerso che Gerardina Corsano e suo marito, dopo aver cenato nel locale il 28 ottobre scorso, per due volte si sono recati al locale Pronto Soccorso, lamentando dei dolori addominali, vomito e mal di testa, ma sono stati mandati a casa perché non sarebbero state riscontrate particolari criticità. Il 31 ottobre la 46enne è deceduta nell'ospedale di Ariano Irpino; il marito, invece, era stato trasferito al Cotugno di Napoli. I familiari della donna, rappresentati dall'avvocato Gerardo Giorgione chiedono che sia fatta luce sulla vicenda. 

 

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