Faccetta nera a scuola ad Ariano Irpino: è scontro tra preside e prof in una scuola media

Genitori inferociti per la lettera di censura del dirigente. Il docente: «Mai parlato di razzismo»

La sede dell'Itc Milani di Ariano Irpino
La sede dell'Itc Milani di Ariano Irpino
di Vincenzo Grasso
Mercoledì 24 Aprile 2024, 10:11 - Ultimo agg. 16:30
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Scoppia un caso 25 aprile ad Ariano Irpino. Colossale equivoco o vera provocazione? La vicenda di cui si parla dappertutto in città e sui social è abbastanza singolare. Alcuni genitori della scuola media Aurelio Covotti, che rientra nella competenza dell'Istituto Comprensivo Don Milani, hanno denunciato nei giorni scorsi al preside Marco De Prospo la loro ferma contrarietà a far suonare ai propri figli la canzone Faccetta nera in occasione della Festa della Liberazione. Proprio così. Lo spartito della canzone scritta da Renato Micheli e musicata da Mario Ruccione nell'aprile del 1935 che è stata composta in occasione della conquista dell'Etiopia, sarebbe stato fornito direttamente dal professore di musica, Luigi Monaco, che insegna in ben sei classi della scuola media. La notizia comunicata al preside De Prospo dai genitori allarmati non poteva che avere inevitabili effetti.

Al docente è stata inviata immediatamente una lettera di diffida, ribadendo nella stessa che il programma per la Festa della Liberazione prevede ben altro e soprattutto la celebrazione di una ricorrenza riconosciuta da tutti e che vuole essere l'esatto contrario del Fascismo e del Nazismo.

La versione dei fatti, però, non è univoca. Non collimano le spiegazioni dei protagonisti. «Il docente in questione - spiega il dirigente scolastico Marco De Prospo - è all'ultimo anno di servizio e ha una modalità tutta propria di operare.

Probabilmente pensava di essere provocatorio o originale. Ovviamente ribadisco: non è un simpatizzante del fascismo, voleva forse essere sui generis, ma resta ferma la condanna da parte nostra. Da dirigente gli ho notificato un provvedimento disciplinare di censura e abbiamo informato le classi e i genitori dell'accaduto. Il programma della Festa della Liberazione è stato regolarmente predisposto secondo le indicazioni ministeriali e oggi sarà celebrato in tutte le classi con il coinvolgimento di studenti e genitori. Però ripeto: il professore non va considerato assolutamente simpatizzante del fascismo, ma ciò non toglie che la vicenda è incresciosa. Mi auguro che ci sia un vero chiarimento».

Di ben altro tenore la spiegazione del professore Luigi Monaco. «Non ho mai immaginato - precisa - che si potesse utilizzare la canzone Faccetta Nera per ricordare il 25 aprile. Si tratta solamente di un grossolano equivoco. Di una contraddizione. Alcuni studenti mi hanno chiesto lo spartito della canzone e io l'ho ricavato da internet. Un'operazione che può fare chiunque. Così come ho ricavato in altri tempi per gli studenti lo spartito di altre canzoni. Come Bella ciao. Non ho provato in classe la canzone, né imposto ad alcuni di suonarla. E mai per il 25 aprile. Un genitore è venuto da me per rimproverarmi per quanto accaduto, ma io ho spiegato come si è verificata la vicenda nei minimi particolari, ricevendo praticamente le scuse. Ovviamente, il caso era già scoppiato - prosegue il docente - Nessuno ha fatto in tempo a mettere le cose in chiaro. A me non interessava affatto far apprendere Faccetta Nera nelle scuole. Piuttosto, abbiamo discusso di ritmi e modalità di esecuzione di alcune canzoni famose, non di altro. Non di politica, non di adesione a qualche sistema politico. Non capisco perché ci sia questo accanimento nei miei confronti».

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Per Monaco sarà tutto chiarito nella lettera di risposta alla censura ricevuta. Sta di fatto che ad Ariano Irpino non si parla di altro. Alcuni genitori sono inferociti: «Come si può - spiegano - maneggiare con studenti delle scuole medie, fatti ed epoche della storia del nostro paese che sono semplicemente motivo di vergogna?». 

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