Sant'Agnello, trovato morto sulla nave: caso riaperto dopo 8 anni

Secondo i familiari Sorrentino fu ucciso. Sotto le unghie ci sarebbe il Dna del killer

Il dramma La nave su cui Giosuè Sorrentino, 35 anni di Sant’Agnello era imbarcato come motorista
Il dramma La nave su cui Giosuè Sorrentino, 35 anni di Sant’Agnello era imbarcato come motorista
di Dario Sautto
Mercoledì 15 Maggio 2024, 23:58 - Ultimo agg. 16 Maggio, 18:59
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Giosuè Sorrentino potrebbe aver lottato contro qualcuno e sotto le unghie ci sarebbero le tracce del Dna dell'assassino. A otto anni di distanza, è stato riaperto il caso della nave chimichiera «Bianca Amoretti», dove nella notte tra il 23 e il 24 aprile del 2016 fu trovato morto Giosuè Sorrentino, marinaio di 35 anni originario di Sant'Agnello. Un vero e proprio giallo, che la Procura di Venezia aveva liquidato troppo presto come semplice suicidio, ma che adesso – dopo l'ennesimo provvedimento del giudice per le indagini preliminari del tribunale veneziano – potrebbe portare ad una nuova svolta. Il gip, infatti, ha annullato tutti gli atti di indagine degli ultimi tre anni, trasmettendo il fascicolo al pubblico ministero che avrà sei mesi per eseguire nuovi accertamenti, alla ricerca del Dna del possibile assassino di Giosuè.

La vicenda

Il giovane della Penisola sorrentina fu trovato privo di vita e in una pozza di sangue vicino ad un macchinario, una troncatrice, mentre era a bordo della nave chimichiera che era in rada a Malamocco, nella laguna di Venezia.

Tra i tanti dettagli mai tornati ai familiari ci sono le tempistiche per dare l'allarme, che potrebbero aver permesso a qualcuno di ripulire la “scena del crimine”. L'intervento della polizia è avvenuto solo alle 16.30 del 24 aprile, nonostante Giosuè fosse morto nel corso della notte.

E i racconti di tutti i membri dell'equipaggio della nave «sembrano in fotocopia, concordati» hanno sempre sostenuto i familiari. Dettagli non da poco, che hanno già permesso la riapertura del caso in tre occasioni prima di ieri, quando il gip del tribunale di Venezia ha ordinato nuovi accertamenti scientifici e la comparazione del Dna presente sui campioni biologici prelevati in sede di autopsia sulla salma del 35enne con i campioni salivari prelevati sull'equipaggio della nave in quei giorni e le tracce biologiche trovate sotto le unghie di Giosuè e sui mozziconi di sigarette abbandonati in un secchio nei pressi del macchinario dove fu trovato il cadavere.

I nuovi esami

«Siamo soddisfatti di questo provvedimento che ci permetterà di avere una risposta alla nostra richiesta di giustizia» fanno sapere i familiari di Giosuè, assistiti dall'avvocato Antonio Cirillo. «La speranza – dicono i familiari – è che si possano ancora effettuare tutti gli esami necessari sui reperti recuperati, perché c'erano sicuramente tracce biologiche sotto le unghie e a terra, e che non sia necessaria l'esumazione della salma dopo tanti anni». All'arrivo degli investigatori a bordo della nave, qualcuno si era già occupato di buttare la spazzatura e aveva anche ripulito la stanza di Giosuè «dove pure furono trovate piccole tracce di sangue» sostengono i familiari.

«Mio figlio è stato ucciso, ne sono sicura. Quando vidi la sua salma all'obitorio, era pieno di graffi al collo e sul polso, e aveva delle ferite sulla pancia» ha sempre sostenuto mamma Giuseppina. «Quella notte Giosuè era di guardia - la tesi - ed è sceso in sala macchine perché è suonato l'allarme. Lì ha trovato qualcosa che non andava ed è stato ucciso». Il giallo della nave “Bianca Amoretti”, dunque, resta in piedi. Tra ritardi, rinvii, lentezza, forse omissioni, entro fine anno i familiari potranno finalmente avere una risposta definitiva sulla morte di Giosuè Sorrentino. «Non aveva alcun motivo per togliersi la vita» ha sempre detto mamma Giuseppina. Ma soprattutto – come sottolineato anche da una perizia a firma del medico legale Antonio Sorrentino – nella scena del crimine qualcosa non tornava: una troncatrice alta 70 centimetri secondo l'esperto non poteva essere compatibile con l'ipotesi di suicidio di una persona alta un metro e 84. 

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