Da Megaron alla corte del broccolo aprilatico

Una giornata a Paternopoli con la chef Valentina Martone che ha proposto diverse interpretazioni del Re dell'orto

La chef del Megaron Valentina Martone
La chef del Megaron Valentina Martone
di Antonello Plati
Mercoledì 1 Maggio 2024, 10:50
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«Nu jurno a Patierno». Una giornata a Paternopoli. E che giornata, quando in cabina di regia c’è Valentina Martone, impeccabile padrona di casa che come sempre riesce a deliziare i palati questa volta con un menù costruito, con innata maestria e con un'insolita immaginazione culinaria, attorno al broccolo aprilatico.

«Il Re dell’orto», come lo definisce la chef, selezionato nei secoli dai contadini in quest’angolo dell’Alta Irpinia, è stato infatti il protagonista indiscusso di questa giornata nata dalla preziosa collaborazione tra la condotta Slow Food di Avellino (rappresentata da Maria Elena Napodano), il Touring Club Paesi d'Irpinia (con Dino Giovino) e l'Accademia italiana della cucina (delegazione di Avellino).

Appuntamento alle 10 in punto (domenica scorsa) al Megaron di Paternopoli. Poi tutti verso l'oliveto della famiglia Martone per una colazione contadina, preparata, nemmeno a dirlo, dalla chef e coordinata da Giovanni Morsa, maitrè del Megaron e marito di Martone. Pietanze della tradizione - cuzzittiello, pizza chiena (ma con le erbe), frettata re’ maccaruni e le deliziose pallotte con pane, caciocavallo e tartufo - accompagnate da un Fiano in purezza dell'azienda agricola L'albero del riccio di Luigi Forino (presente anche lui nell’oliveto). Sotto un sole finalmente primaverile, non è mancato un approfondimento tematico durante la degustazione dell’olio extravergine d'oliva (griffato Martone) a cura di Carmela Cerrone: dalla cultivar Ravece alla peculiare Marinese. In attesa del pranzo, escursione alla Fontana dell'amore coi racconti di Andrea Forgione, memoria storica di Paternopoli, che in un contesto naturale di assoluta bellezza ha introdotto alla sua “archeologia del desiderio” tra storie e leggende centenarie fatte di facili costumi, coppie aperte ante litteram, estreme tolleranze e promesse di amore eterno.

Dopo un passaggio nella chiesa nel centro storico di Paternopoli (Santuario di Maria Santissima della Consolazione), il ritorno al Megaron. Qui, Antonio Limone, direttore dell’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno, ha illustrato le proprietà del broccolo aprilatico (che è bene ricordarlo è un presidio Slow Food): «Ciò che lo rende ancora più straordinario è la presenza di composti fitochimici unici che hanno dimostrato di avere proprietà antinfiammatorie e antitumorali.

Questi nutrienti conferiscono all’aprilatico il titolo di alimento in grado di promuovere la salute e il benessere a livello cellulare». Insomma, «il broccolo aprilatico merita un posto d'onore sulle nostre tavole». Detto fatto, con Valentina Martone che ha proposto varie interpretazioni del Re. Dall’antipasto al dolce. Dunque: patate, alici, broccoli e olio Ravece, per iniziare. Fusilli con broccoli, cotechino croccante e pomodoro secco, come primo. Spezzatino di vitello al Taurasi con broccolo paternese e subito dopo pane alle noci, pecorino e marmellata di broccolo. Per chiudere in dolcezza, la crostata della nonna con confettura “aprilatica”.

Nei calici, prima un Aglianico della cantina Paterno e poi un Taurasi in purezza firmato ancora una volta da Forino. Instancabile, chef Martone adesso è già al lavoro per la Macenata. Venerdì alle 17 nel suo regno si terrà il primo evento alla presenza di esperti e stakeholders del territorio rappresentanti il settore vitivinicolo ed enogastronomico nonché il Cluster AgriFood Campania. Quindi, degustazione guidata Evoluzioni di Aglianico: dal Rosato al Taurasi Riserva accompagnata dai piatti della cucina rigenerativa, contemporanea e celebrativa della migliore tradizione di chef Martone. L'evento si inserisce nell'ambito del programma regionale Valorizzazione del Turismo Enogastronomico e ha l'obiettivo di presentare il programma di promozione annuale delineato dall'associazione La Macenata.

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