«La fisica è stata inventata dagli uomini», lezione sessista al Cern: docente sospeso

«La fisica è stata inventata dagli uomini», lezione sessista al Cern: docente sospeso
di Sara Menafra
Martedì 2 Ottobre 2018, 11:30 - Ultimo agg. 12:59
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Lui, il professor Alessandro Strumia, brillante accademico pisano dai natali illustri (il padre è professore nella medesima università) sostiene di aver fatto una scoperta importante quanto l'istituto in cui ha scelto di presentarla, il Cern di Ginevra: dati alla mano, dice di poter dimostrare che nelle materie scientifiche sono discriminati gli uomini e non le donne. Ha presentato i suoi dati in un talk che il prestigioso istituto noto per aver individuato il bosone di Higgs aveva dedicato al tema della parità di genere, infarcendo l'argomentazione con frasi come «la fisica è stata costruita dagli uomini, non va ad inviti» e citando come esempio concreto il concorso a cui lui stesso ha partecipato, finendo battuto proprio da una donna. Il Cern e le altre due istituzioni accademiche in cui lavora non l'hanno presa bene. Anche perché le ricercatrici presenti alla conferenza hanno raccontato che le espressioni usate da Strumia nell'argomentare erano anche più pesanti di quelle riassunte nelle slide cancellate dal sito del Cern ma ancora rintracciabili in rete. L'istituto europeo ha deciso di sospenderlo per tre mesi in attesa di provvedimenti e analoga decisione è stata presa dal rettore di Pisa e dal direttore dell'Istituto nazionale di fisica nucleare. Entrambi hanno mandato tutti i documenti raccolti ai rispettivi collegi di discpilina che potrebbero suggerire la sospensione temporanea in attesa di decisioni che potrebbero risultare anche più gravi. Molto netto il giudizio di Fernando Ferroni, presidente dell'Infn: «Non condivido nulla di quello che ha detto e tra l'altro offende anche una commissione di concorso del nostro istituto - ha spiegato - mi pare difficile che possa continuare a lavorare con noi».
 
Strumia ha un curriculum di tutto rispetto: professore associato a Pisa, ricercatore all'Istituto nazionale di fisica nucleare e vincitore di una prestigiosa borsa Erc - la più importante concessa in Europa - che aveva deciso di usare al Cern. Chi lo conosce dice che è un buon ricercatore «amante delle provocazioni». Le slide presentate a Ginevra, però, si spingono ben al di là della battuta. L'intera argomentazione si basa sull'analisi del numero di citazioni nelle pubblicazioni accademiche ricevute dai ricercatori o dalle ricercatrici. Un indice che è sempre più spesso usato nelle valutazioni di carriera all'interno delle università, specie italiane, ma che non è affatto l'unico criterio di valutazione. Alla domanda del perché ci siano meno ricercatrici donne in materie scientifiche (e conseguentemente meno citazioni), Strumia risponde, sulla base dello studio di un ricercatore che ha avuto moltissime citazioni, che «gli uomini preferiscono lavorare con le cose, mentre le donne preferiscono lavorare con le persone» e che questo si osserva anche «nei bambini prima delle influenze della società» o che «ci sono differenze anche nelle scimmie». Se alcune donne vengono promosse in ambito accademico pur avendo meno citazioni - come sarebbe accaduto proprio a lui, si legge in una slide - il motivo è che «dopo il 1989 alcuni politici hanno promosso la vittimocrazia». Insomma, quanto basta per finire sotto una tripla valutazione disciplinare.
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