La guida autonoma cresce come un bambino: per ora ha bisogno ancora delle mani dei genitori – ovvero dei guidatori – ma è pronta per lasciarle e diventare autonoma davvero.
Quella infatti che troviamo ora sulle nuove automobili è guida assistita o parzialmente autonoma secondo una scala che, codificata dalla SAE (Society of Automotive Engineers), identifica 6 livelli (da 0 a 5). Le auto che guidiamo attualmente offrono il livello 2 perché la legge non permette di andare oltre, ma alcune permetterebbero già il livello 3 (guida senza mani in determinati contesti o situazioni) o 4 (guida completamente automatizzata con la possibilità di intervenire da parte del guidatore). Questo perché sono già dotate di sensori (radar, lidar e telecamere e ultrasonici) e di sistemi di elaborazione molto potenti e suscettibili di essere aggiornati per liberare funzioni sempre nuove.
CAPACITÀ DI DIALOGO
Il tutto insieme alla cartografia in cloud e alla connessione continua sia con le altre vetture sia con l’infrastruttura stradale. L’Audi A8 fu la prima nel 2018 a dichiararsi capace di raggiungere il livello 3 (fino a 60 km/h) e il gruppo Volkswagen condivide con Ford lo sviluppo in questo campo con la start-up Argo AI. La Hyundai Nexo ad idrogeno sarebbe già pronta per il livello 4. La Mercedes EQS è però la prima automobile in Europa ad aver ricevuto l’autorizzazione (ma solo per alcuni tratti in Germania), ai sensi della norma UN-R157, a permettere al proprio guidatore di togliere le mani dal volante in determinate condizioni e fare cose invece vietate dal codice come consultare lo smartphone.
SOSTANZIOSO HARDWARE
La prima casa ad avere adottato questa modalità è stata Tesla la quale ha fatto sapere recentemente che sarà pronta per il livello 4 entro il 2022. Tutti i costruttori seguono ormai la strada di un hardware “abbondante” e di un software pronto ad adeguarsi senza bisogno di passaggi in officina offrendo nel frattempo funzioni di guida autonoma utilizzabili in contesti controllati. Sono infatti sempre di più i modelli che, all’interno di garage attrezzati, possono essere lasciati all’ingresso: sono loro a cercare da soli il posteggio libero e a presentarsi nello stesso punto quando è il momento di andare. Altri sono in grado di essere manovrati dall’esterno con chiave o smartphone e addirittura di imparare la manovra per entrare nel giardino o nel box di casa. General Motors ha pronto il suo Ultra Cruise e, con la joint-venture Cruise insieme ad Honda, punta ad avere in commercio veicoli di livello 5, privi di volante e pedali, entro il 2025. Più cauta la Toyota: i veicoli completamente autonomi riguarderanno solo contesti controllati, per la vita di tutti i giorni il guidatore vorrà ancora il piacere di guida con l’assistenza dell’intelligenza artificiale e la possibilità di togliere le mani dal volante in situazioni noiose come il traffico e i lunghi viaggi. La guida autonoma suscita anche tematiche etiche e giuridiche: se il guidatore non guida, di chi è la responsabilità in caso di incidente? Secondo Volvo è della macchina e con questa filosofia sta sviluppando sulle strade della California il suo nuovo sistema Ride Pilot che vedremo su un nuovo grande suv elettrico nel 2023.