Infatti, ha aggiunto, «i ricercatori forniscono anche le istruzioni su come controllare il cambiamento di forma», in una sorta di kit a disposizione degli interessati.
L'inchiostro usato permette di stampare oggetti formati da catene di mattoncini, che si allargano quando esposte a un cambiamento di temperatura, 'gonfiandosì fino al 200% del volume originario. Nell'esperimento, per esempio, i ricercatori hanno stampato un disco che, una volta riscaldato, si è trasformato nelle lettere che compongono il logo ETH del Politecnico. Poiché il processo è reversibile gli oggetti possono anche tornare 'indietro nel tempò e recuperare la forma originale. «Questa nuova tecnologia - ha osservato l'esperto - permette di ottenere strutture intelligenti che si adattano all'ambiente: dallo spazio, al corpo umano». Le prime applicazioni potrebbero riguardare componenti aerospaziali, che potrebbero essere trasportate in uno stato compresso, risparmiando spazio, per cambiare forma una volta arrivate a destinazione. Ma in futuro si potrebbero stampare in 4D anche gli stent per dilatare le arterie, che si aprono da soli una volta applicati; oppure moduli di future basi spaziali che potrebbero gonfiarsi una volta arrivati sui pianeti da esplorare.