A livello globale, affermano gli esperti, Netflix, che negli Usa nelle ore di picco arriva al 40% della banda. supera gli streaming via siti web, che occupano il 13,1% della banda, Youtube (11,4%), la navigazione sul web (7,8%) e gli streaming musicali (4,4%). «Il dominio è ancora più impressionante - sottolinea il rapporto - se si considera che la compressione video di Netflix è la più efficiente di qualsiasi altro provider di video in rete. In altre parole la sua fetta sarebbe ancora più larga se gli algoritmi di compressione fossero meno efficaci».
Il primato è dovuto principalmente ai risultati nel continente americano, sottolinea lo studio, mentre nell'area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) domina ancora YouTube, con il 30% della banda, che precede proprio Netflix con il 23%. Totalmente diversa la classifica dell'area Asia-Pacifico, in cui prevalgono gli streaming online e i video di Facebook.
Oltre metà del traffico internet, il 57%, è dovuto ai video, mentre i browser web contano per il 17% e i giochi on line, nonostante la grande diffusione, per l'8%. Proprio la diffusione sempre maggiore di servizi per lo streaming a pagamento sta rivitalizzando paradossalmente la pirateria informatica.
Fra i dati segnalati dal rapporto c'è infatti una risalita dei servizi di file sharing, i preferiti per la pirateria, che consumano il 3% della banda. La causa, scrive sul blog della compagnia Cam Cullen, uno degli autori, è proprio la crescita dei servizi di streaming come Neflix o Amazon Prime. La crescita riguarda soprattutto Europa e Medio Oriente, con BitTorrent che rimane l'applicazione più usata.
«Sempre più fonti stanno producendo contenuti esclusivi, si pensi a Game of Thrones su HBo, House of Cards su Netflix e Jack Ryan su Amazon - sottolinea -.
Avere accesso a tutti i servizi diventa molto costoso per i consumatori, che quindi si abbonano a uno o due e piratano il resto».