Kolors e divise, aspettando
i tamburi di Tullio De Piscopo

Stash dei Kolors
Stash dei Kolors
di Stash
Mercoledì 7 Febbraio 2018, 12:06 - Ultimo agg. 12:11
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Non ci credevo, ma l'adrenalina non è mai diventata paura: siamo saliti sul palco dell'Ariston per la nostra prima esibizione a questo Sanremo 2018 senza mai farcela addosso, pronti a picchiare sui nostri tamburi, coscienti di essere uno dei rari momenti ritmici, insieme a Lo Stato Sociale e a Red Canzian, di un Festival tutto di ballad.

Appena finita l'esibizione siamo scappati al ristorante, seguendo finalmente Sanremo in tv: mica male, mi ha sorpreso, è incredibile come questa settimana cambi la musica che si ascolta in Italia, anche se solo per questi giorni, che poi si torna al pop in corso. Noi non abbiamo tradito i nostri fans - madonna mia quanto affetto che ci stanno dando - facendo i sanremesi, abbiamo accettato la sfida dell'italiano, abbiamo messo in «Frida (mai mai mai)» il purissimo stile The Kolors, vestendolo con un look che per qualcuno ricorda Adam and The Ants, gruppo che non conosco nemmeno, ma che andrò a studiare appena finirà questo bailamme. Ho disegnato io le nostre divise, pensando a quelle dei Beatles e agli anni Ottanta di Michael Jackson. Continueremo in questo stile, ci piace.

Ps.1: domani arriva Tullione De Piscopo, venerdì i nostri tamburi saranno un'overdose di ritmo.

Ps. 2: Michelle Hunziker mi ha presentato all'americana come Stesh, poi si è corretta, dicendo che ero napoletano e che si diceva Stash. Ma a Napoli mi chiamano in ogni modo, persino Sashà: Napule è mille culure, diceva 'o masto.

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