Pino Daniele, oggi il compleanno: «Film, docufilm e inediti per il decennale della morte»

L'intervista al figlio Alessandro: «Ci stiamo lavorando, il format è un work in progress»

Oggi Pino Daniele avrebbe compiuto 69 anni
Oggi Pino Daniele avrebbe compiuto 69 anni
Federico Vacalebredi Federico Vacalebre
Martedì 19 Marzo 2024, 07:00 - Ultimo agg. 18:27
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Da quando se n'è andato il Lazzaro Felice non è mai stato così presente nella sua città. Una città spesso matrigna, che forse non lo capì subito, ma poi se ne innamorò perdutamente, senza mai smettere di amarlo e seguirlo. Tanto da riuscire ad intitolargli una strada senza aspettare i canonici dieci anni dalla scomparsa, da dedicargli un museo, da moltiplicare le occasioni per cantarlo sino alla quasi fisiologica decisione di trasformare il 19 marzo nel Pino Daniele day.

Oggi, che il Mascalzone Latino avrebbe festeggiato il sessantanovesimo compleanno, ed onomastico, si moltiplicano gli omaggi: quello centrale, firmato dalla Warner Music, è nel pomeriggio, al museo Pino Daniele Alive (ospitato dal Sum in via Depretis), con la presenza del figlio Alex, presidente della fondazione che porta il nome del padre.

Oggi iniziano anche le iscrizioni al Musicante Award-Premio Pino Daniele, Alessandro.
«Credo che la maniera migliore di difendere e diffondere l'opera di mio padre sia non solo rilanciarne il repertorio, spiegarlo, divulgarlo, ma soprattutto comprenderne il senso.

Papà credeva nei giovani e nel futuro, si conquistò con i denti una possibilità che la sua condizione sociale non avrebbe dovuto permettergli. Noi quella chance vogliamo offrirla a 12 giovani, che vengano dai conservatori o meno, che siano interpreti, cantautori, chitarristi. Sceglieremo dodici ragazzi da affiancare a dodici big della scena italiana».

Dove, quando? L'anno prossimo cadranno i dieci anni dalla morte e i 70 dalla nascita.
«Ci stiamo lavorando, il format è un work in progress. Piazza, stadio, Palapartenope, contest televisivo... Tutto è ancora in ballo, l'attenzione per il doppio anniversario è forte, il sindaco Manfredi ci ha promesso massima attenzione e vogliamo fare la cosa giusta, cercare di scegliere come avrebbe scelto lui, sempre scevro dalle logiche di mercato e dalle regole televisive. Approfitteremo della data per fare qualcosa destinata a restare, come le sue canzoni».

Che cos'altro succederà l'anno prossimo?
«Tanto: un paio di docufilm, ad esempio».

E poi c'è l'atteso biopic per la Rai.
«Quella è la sfida più complessa, riuscire a raccontarlo, a rappresentarlo, a trovare qualcuno che gli presti volto e voce...».

A proposito avete scelto il protagonista?
«Quasi, mia madre ha approvato un nome e se va bene a lei va bene anche a me».

L'anteprima è ghiotta, altri particolari?
«È presto, il Pino Daniele day di oggi è solo la prima occasione per parlare di mio padre».

Per ricominciare da lui, verrebbe da dire con Massimo Troisi. Intanto, che cosa succederà nel pomeriggio?
«Una visita guidata all'esposizione permanente ospitata dal Sum, gli Stati Uniti del Mondo, il sogno dell'architetto Michele Capasso. E, poi, un talk show condotto da Luca De Gennaro e Mixo, con la partecipazione del rapper Lucariello, l'electrochanteuse La Niña e Masamasa (Federico De Nicola, classe 1997). E di giovani emergenti come la napoletana Alessandra Tumolillo, Greta Bragoni di Domodossola e Rosita Brucoli di Ruvo di Puglia».

Intanto oggi (in digitale, ed il 22 in vinile) esce una nuova edizione di «Scio'», storico primo album live di Pinotto, racconto del tour del 1984 che culminò il 20 settembre in una notte indimenticabile alla Mostra d'Oltremare.
«Dai nastri sono spuntati fuori quattro pezzi di quei concerti, anzi del concerto romano del 14 settembre, che non erano stati inclusi nel vinile originale, nè nella ristampa del 2018: “Che te ne fotte”, “Ma che ho”, “Io ci sarò”, con uno strepitoso Nanà Vasconcelos al berimbau e mio padre che suona sulla chitarra “'O sole mio”, e, ancora, “Disperazione”».

Ma, a parte il repertorio live, sono molti gli inediti che l'Uomo in blues ha lasciato?
«Una ventina, dagli anni Settanta alla fine, più o meno completi: a volte si tratta di registrazioni perfette, altre di abbozzi. Anche qui ogni cosa sarà fatta con il massimo rispetto per la sua arte».

Qualcosa vedrà la luce già l'anno prossimo.
«Probabilmente sì: tra biopic, un docufilm e il premio, un disco con un inedito, o più, ci starebbe bene».

Tra gli omaggi a tuo padre che si succedono ce n'è uno che ti sta particolarmente caro?
«Sì, un filmato con tre ragazzi che parlano della notizia della sua scomparsa di Pino, uno di loro li convince che non è morto. E, come lui, neanche Viviani, Troisi, De Filippo, Totò. Sono lontani solo fisicamente». 

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