Johnny Depp: «Io prigioniero sul set, ma quando suono mi sento libero»

Johnny Depp: «Io prigioniero sul set, ma quando suono mi sento libero»
di Andrea Spinelli
Giovedì 5 Luglio 2018, 10:25
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Sabato scorso, mentre l'ex compagna Vanessa Paradis convolava a nozze a Saint-Simeon con lo scrittore Samuel Benchetrit, Johnny Depp suonava con gli Hollywood Vampires al castello di Burg Clam in Austria. I Vampiri di Hollywood, infatti, continuano a rappresentare per il divo americano la panacea alle amarezze di una vita da star entrata in crisi dopo i mezzi passi falsi di film come «The lone ranger» e «Trascendence», la fine della storia con la Paradis, madre dei suoi due figli, e il naufragio anche del successivo matrimonio con Amber Heard accompagnato da spinosissime accuse di violenza domestica.

Ma a vederlo l'altra sera sul palco della Samsung Hall di Zurigo in abito piratesco, Depp sembrava un Jack Sparrow lontano anni luce dalla star vittima di se stessa, che davanti al giudice ha ammesso di aver dilapidato oltre 600 milioni di dollari di guadagni in vini, spese folli e investimenti sbagliati. Vista la situazione, parla coi media solo in presenza dell'avvocato, ma alla Samsung Hall, penultima tappa del cammino che porta la band sabato al «Lucca Summer Festival» e domenica a «RockInRoma», intervenendo all'incontro con parenti e amici organizzato dal terzo chitarrista della band Tommy Henriksen, che vive proprio a Zurigo, qualche battuta, tra un autografo e un selfie, la concede.
 
«Sul set c'è sempre qualcuno che ti dice cosa fare, mentre sul palco no; e questo è maledettamente divertente, ritrovo l'aria di libertà che respiravo da bambino», spiega l'attore sex-symbol, ricordando come le radici di questo progetto all-star risalgono ad un concerto per pochi intimi tenuto da Cooper nel 2011 al 100 Club di Londra.

Erano, infatti, entrambi in città per girare con Tim Burton la commedia horror «Dark shadows» in cui interpretavano due abominevoli figuri; lui, neanche a dirlo, un vampiro, mentre Alice Cooper se stesso. O meglio, il personaggio, col nome da strega arsa sul rogo a Salem, Massachusetts, nel XVII secolo, che si porta incollato addosso dalla fine degli anni Sessanta. In trio con il chitarrista degli Aerosmith Joe Perry, hanno hanno debuttato dal vivo al Roxy Theatre di Los Angeles nel settembre 2015 poche settimane prima dell'uscita del loro primo album. Il supergruppo era la compagnia di giro che si ritrovava al Rainbow Bar and Grill di Los Angeles, sfasciandosi di alcol e di coca fino alle prime luci del mattino. In linea con personaggi come Harry Nilsson, Keith Moon, John Lennon, Jimi Hendrix, che lo spettacolo ricorda assieme ad altri alcolisti passati a miglior vita come Bon Scott (Ac/Dc) o Lemmy Kilmister (Motörhead).

«Ebbene sì, siamo la cover band più costosa al mondo» scherza Cooper, ben sapendo che il tasso artistico degli Hollywood Vampires non ha eguali sul panorama dell'hard rock. «Siamo duri, rumorosi, arrabbiati, perché il rock'n'roll non è fatto di canzoni educate», ricorda. «Anzi, penso che debba arrabbiarsi di nuovo visto che in giro sento troppe band deboli, timorose di alzare la voce contro il potere». Con i Vampires, Cooper non deve sgozzare bambole, friggere sulla sedia elettrica o decollarsi sulla ghigliottina come un Luigi XVI rock: «I miei spettacoli sono molto più teatrali, sanguinosi, e impegnativi di quelli con Joe e Johnny, perché la responsabilità sta tutta sulle mie spalle» conferma. «Anche a livello compositivo i miei sodali si fanno valere, mentre questo non succede nei miei album da solista. Intanto abbiamo quasi finito il lavoro sul prossimo disco che sarà molto, molto hard rock. Brani che eseguiamo ogni sera come Bushwackers, I want my now, The boogieman surprise ne sono un primo assaggio. L'album uscirà tra novembre e dicembre. E mentre lo promuoverò già starò registrando il mio prossimo progetto solista».

Per non farsi mancare nulla, stasera i Vampiri registrano la tappa di Montreux con l'intenzione di trasformarla in un live da dare alle stampe l'anno prossimo, quando (presumibilmente) torneranno in Europa. Ma Cooper ha in agenda pure l'uscita di un altro live, «A paranormal evening at the Olympia Paris» registrato in riva alla Senna lo scorso dicembre. Esce, tanto per stare in tema di giorni maledetti, venerdì 17 ad agosto.
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