Giffoni 2018, Matano e Scianna
nel nuovo film di Miniero

Giffoni 2018, Matano e Scianna nel nuovo film di Miniero
di Alessandro Mazzaro
Domenica 22 Luglio 2018, 22:57 - Ultimo agg. 22:59
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Un gorilla come protagonista, una trama insolita ed un cast d'eccezione: si potrebbe riassumere così la pellicola di Luca Miniero «Aspettando il gorilla», in uscita sul grande schermo il prossimo dicembre. Il film vanta la presenza di Francesco Scianna e Frank Matano, entrambi ospiti delle Masterclass della terza giornata dell'edizione 2018 del Giffoni Experience. 

Poche le rivelazioni sulla pellicola, le cui riprese sono in corso in questi giorni nel centro storico di Salerno e in varie città della provincia. 

Francesco Scianna e Frank Matano hanno però risposto alle curiose domande dei giovani masterclasser, raccontandosi ed annunciando i progetti in cantiere. 

E' il caso di Scianna, che tornerà a lavorare in quello che è stato il suo primo amore: il teatro. Un’esperienza che l'attore vivrà «dall’altra parte» dirigendo l’opera di Arthur Miller «Morte di un commesso viaggiatore» il prossimo 2 ottobre nella Sala Strehler del teatro Biondo di Palermo, sua città d’origine.

«L’esperienza con i grandi maestri – ha spiegato – mi ha fatto sentire l’esigenza di mettermi dall’altra parte e di scoprire la voglia che ho di donare quello che ho appreso in tutti gli anni di studio. Ho cominciato con un insegnante che mi tirava gli oggetti perché non facevo quello che lui diceva – ha continuato Scianna – poi in accademia ha acquisito una grande precisione ed un grande senso della professionalità: non sono di quelli che sul set dicono “voglio il sushi altrimenti non giro”».
 


A svelare qualcosa di «Aspettando il gorilla» è stato Frank Matano: «Sarà un film molto divertente, anche perché c’è una grande margine di creatività sul set per trovare nuove gag. Le riprese? Si chiuderanno a fine agosto». 

Matano, che è alla sua sesta esperienza cinematografica, ha ripercorso la sua carriera da youtuber partendo dall'esordio con gli scherzi telefonici: «Ho iniziato a realizzare i miei video per noia. Non lo dicevo a nessuno, perché spesso chi faceva cose del genere veniva preso in giro. Mi hanno chiesto quali stratagemmi avessi messo in pratica per favorire la diffusione capillare dei miei video. In tanti mi hanno accusato di aver fatto ricorso al marketing digitale, senza sapere che in realtà ho avuto la fortuna di iniziare in un periodo in cui le logiche di internet erano ben più semplici e in cui la comicità aveva già acquisito una fisionomia altra». 

Infine, una riflessione sul ruolo della comicità in Italia: «Ho la sensazione che l’umorismo nel nostro Paese stia andando nella direzione del Black Humor.
Credo che Checco Zalone, in questo senso, possa confermarsi il massimo esponente. C’è bisogno di un genio oggettivo per saper far ridere con della “cattiveria” non gratuita».

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