Dalla zootecnia fino alla produzione, dunque: tutti gli anelli della catena hanno bisogno di studi e approfondimenti per un approccio sempre più al passo con i tempi: «Questa - prosegue Raimondo - è la sfida che il Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop ha lanciato con la nascita della prima Scuola nazionale di formazione al Sud e l'unica in Italia gestita direttamente da un organismo consortile». L'accreditamento del Consorzio di Tutela della Mozzarella di bufala campana Dop nel sistema formativo regionale ha colmato un gap del Mezzogiorno e ha aperto le porte a una formazione di alta qualità. «Quel progetto ha compiuto un anno e va avanti spedito - commenta il direttore del consorzio, Pier Maria Saccani - la chiave per il successo è creare professionalità adeguate in un settore, quello lattiero caseario, dove non si può più improvvisare, anche per dare risposte puntuali e stringenti al tema della sicurezza alimentare, sempre molto avvertito dai consumatori». La nascita della Scuola lattiero-casearia, curata in particolare da Alessandro Garofalo e Giampiero Perna del settore Assistenza e Ricerca del Consorzio, ha inaugurato una stagione di crescita, che si basa su giovani, formazione, ricerca e innovazione tecnologica, asset strategici per l'ulteriore sviluppo della mozzarella Dop.
«I giovani - aggiunge Saccani - sono il presente e il futuro del consorzio e tanti di loro stanno tornando a impegnarsi nella filiera bufalina: il 39% degli addetti nel comparto (15mila in totale) sono under 32, mentre il 32% sono donne.
Il nuovo calendario dei corsi contribuirà ad ammodernare l'intero comparto, visto da ogni prospettiva», conclude il direttore del consorzio