Arte della Pizza, riconoscimento del Comune alla campionessa Teresa Iorio

Arte della Pizza, riconoscimento del Comune alla campionessa Teresa Iorio
di Emanuela Sorrentino
Mercoledì 24 Ottobre 2018, 13:38
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“La pizza è femmina”, così Teresa Iorio, maestra pizzaiola e prima donna in Italia vincitrice nel 2015 del campionato Mondiale della Pizza Trofeo Caputo PizzaVillage, definisce da tempo la pizza.

E proprio la pizza, simbolo di Napoli nel mondo, le ha permesso di ottenere un riconoscimento speciale, stavolta da parte dell’amministrazione cittadina. Nella sala Giunta del Comune è stata consegnata una pergamena da parte dell’assessore alla Cultura Nino Daniele a Teresa Iorio, come «pizzaiola pluripremiata e portavoce non solo della cultura gastronomica ma anche della sapienza artigianale e della vocazione della nostra città all’accoglienza ed all’ospitalità». Sull'attestato di benemerenza è scritto: «La città di Napoli alla signora Teresa Iorio in segno di profonda gratitudine ed ammirazione per la sua capacità di far vivere la pizzeria come luogo di costruzione della comunità, oltre gli aspetti commerciali ed imprenditoriali. Campionessa e Maestra nell'arte della pizza, patrimonio Unesco dell'umanità, interprete di un'antica sapienza, innamorata della sua città che valorizza - con la sua apprezzata e riconosciuta attività - in tutto il mondo. Donna generosa nel suo encomiabile ed instancabile impegno in attività sociali».

Un riconoscimento che premia l’impegno di Teresa Iorio non solo come artista della pizza, quindi, ma anche per la sua capacità aggregativa e di animazione territoriale e sociale.

Si divide tra il suo locale Le figlie di Iorio in via Conte Olivares e fino a poco tempo fa Rossopomodoro in via Partenope (che l'ha portata in giro per il mondo e con cui a breve inizierà una nuova collaborazione), e poi è sempre pronta a dare il suo contributo per iniziative benefiche e dal forte impatto sociale.

«La pizza è arte e aggregazione, semplicità e sapienza, è soprattutto elemento culturale ecco il perché di questo riconoscimento a Teresa Iorio - spiega l’assessore Nino Daniele -. Non dimentichiamo che è l'arte dei pizzaioli patrimonio Unesco, non il prodotto pizza in sé. E per arte intendo proprio la capacità di coinvolgimento e aggregazione che ha e trasmette ciascun maestro. Fare la pizza è un qualcosa che si fa collettivamente, in maniera trasparente, è una preparazione sociale sotto gli occhi di tutti, che incuriosisce e attira. E poi la pizza è inserita nella dieta mediterranea, in una regione come la Campania che ha il più alto numero di bambini obesi è un elemento da considerare»», conclude l’assessore Nino Daniele, che si sofferma anche sulla pizza come prodotto che “fa bene” all’ambiente. Come? «Perché per produrre una pizza, a differenza del processo di produzione ad esempio di una bistecca, occorrono meno litri d’acqua volendo sintetizzare». In sala tra gli altri Enzo Piscopo portavoce della Curia che ha portato i saluti del cardinale Crescenzo Sepe e ha sottolineato quanto «Teresa Iorio e la sorella Valentina Stella (nome d'arte appunto di Immacolata Iorio) siano impegnate da sempre nel sociale».

Commossa Teresa Iorio che tiene tra le mani la pergamena e guarda lo stemma del Comune che le è stato consegnato: «Dedico alla mia famiglia e ai miei genitori questo riconoscimento e poi a chi mi ha supportato in questi anni e continua a farlo, tra loro Clelia Martino di Rossopomodoro che per me è come una mamma e poi Franco Manna e lo chef Antonio Sorrentino che mi ha dedicato la pizza 'femmena zitella’, e poi Sergio Miccù dell’associazione Pizzaiuoli Napoletani, Antimo Caputo del Mulino Caputo, Pasquale Telese del gruppo La Piccola Napoli con pizzaioli iscritti in tutto il mondo. Questo premio lo dedico a loro e a tutti i miei amici che ogni giorno mi sono vicini».
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