Salerno, le celebrazioni del 25 aprile: il prefetto Esposito «tutti chiamati in causa per affermare con forza gli ideali di pace e solidarietà»

Il prefetto di Salerno, Francesco Esposito, ha ricordato come la città sua stata tappa fondamentale nella costruzione della Repubblica

La celebrazione del 25 aprile
La celebrazione del 25 aprile
Giovedì 25 Aprile 2024, 16:02 - Ultimo agg. 18:28
3 Minuti di Lettura

Si è svolta stamane, in città, la tradizionale cerimonia per celebrare il 79° anniversario della “Liberazione”.

Nella prima parte della mattinata, è stata officiata nella Chiesa del Sacro Cuore la Santa messa in suffragio ai caduti da Padre Raffaele Bufano e Don Giuseppe Greco, Cappellano provinciale della Polizia di Stato.

Al termine della funzione, le autorità civili, militari e religiose, i sindaci dei comuni della provincia, i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, gli studenti degli Istituti Comprensivi “Gennaro Barra e Vicinanza” e dell’Istituto Alberghiero di Stato “Roberto Virtuoso” di Salerno e i cittadini accorsi si sono riuniti in Piazza Vittorio Veneto, ove sono stati resi gli onori ai caduti e deposte le corone d’alloro al “Monumento ai Caduti” e alla lapide del Partigiano Tenente Ugo Stanzione.

Successivamente, il Prefetto di Salerno, Francesco Esposito ha rivolto un indirizzo di saluto ai presenti.

A seguire, dopo i messaggi istituzionali del Sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli e del Presidente della Provincia, Francesco Alfieri, è stato dato ampio spazio agli interventi del Segretario generale della CISL di Salerno, Maria Carmela Cortazzi, del Presidente dell’Associazione Nazionale Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra di Salerno, Antonio Landi, e del Vice Presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Salerno, Michela Masullo.

La seconda parte della cerimonia si è tenuta presso il Monumento del Marinaio ove si è svolta l’alzabandiera solenne e la deposizione della corona d’alloro dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia.

Il corteo ha quindi proseguito il percorso fino alla Piazza XXV Aprile, ove è stata deposta una corona di fiori da parte dell’Anpi.

Il corteo è, infine, terminato presso il Palazzo della Provincia ove è stata deposta la corona d’alloro ai piedi della lapide delle Medaglie d’Oro della Resistenza.

La commemorazione, ampiamente partecipata dalla cittadinanza, è stata allietata dall’Associazione Musicale Complesso Strumentale “Lorenzo Rinaldi” - Città di Giffoni Valle Piana, diretta dal maestro Francesco Guida, che ha eseguito l’Inno d’Italia, l’Inno alla Gioia ed altri brani della tradizione.

Gli studenti degli Istituti Comprensivi “Gennaro Barra” e “Vicinanza” e dell’Istituto Alberghiero di Stato “Roberto Virtuoso” di Salerno, con la loro partecipazione, hanno fatto da cornice alla cerimonia, a testimonianza dei giovani di allora che in quei giorni cruciali della liberazione seppero valorizzare ciò che li univa, non ciò che li divideva, perché capirono che solo facendo prevalere, in quel momento, le ragioni dello stare insieme avrebbero potuto cogliere pienamente la ricchezza e la bellezza delle differenze, scrivendo una pagina fondamentale della storia del nostro Paese.

Il Prefetto – ricordando i 20 mesi che vanno dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945, che hanno visto Salerno protagonista in Italia, dove sono state gettate le basi per il futuro della nostra Repubblica e della Costituzione – ha evidenziato: «Il 25 aprile 1945 è stata riconquistata la libertà, la pace, l’indipendenza ed è stato riunito il Paese. Proprio qui, a Salerno, si sono gettate le basi su cui poi si sarebbe fondata la Costituzione repubblicana, decidendo di eleggere, a suffraggio universale, l’Assemblea Costituente. Sui valori della nostra Carta Costituzionale, primi tra tutti il rispetto della dignità umana, l’uguaglianza e la pace si è ricostruita l’Italia. Oggi, più che mai, mentre intorno a noi, purtroppo, soffiano venti di guerra siamo tutti chiamati in causa per affermare con forza quegli ideali di pace e solidarietà che unirono i nostri Padri Costituenti”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA