Da «Experience» a «Opportunity»: Gubitosi anticipa le novità di Giffoni

Da «Experience» a «Opportunity»: Gubitosi anticipa le novità di Giffoni
di Barbara Landi
Mercoledì 10 Gennaio 2018, 11:12
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Da Experience ad Opportunity, ma anche natura, visione green e coscienza etica. Si apre così, con l’inizio del nuovo anno, la Trilogia di Giffoni, dal 2018 al 2020 quando la kermesse compirà 50 anni, per destrutturarsi e rinascere nella sua forma più compiuta. “Emerge il magma incandescente che ribolle a Giffoni – spiega il fondatore e direttore Claudio Gubitosi - Non esploderà, ma di sicuro inizierà a devastare. Non c’è cosa più bella che rompere gli argini, debordare, andare oltre il noto. È il processo naturale di un’idea che nasce, si sviluppa, esprime tutte le sue potenzialità, la sua forza, le sue capacità, ma poi naturalmente, come tutte le cose belle, si spegne per accendersi da un altro punto di vista. È l’eterna conflittualità di Giffoni, attenta ai processi evolutivi dell’arte, della cultura e della creatività. Prometto, anzi giuro, che saranno tre anni importanti per i ragazzi e per la nostra area perché creeremo occupazione. Oggi siamo un’azienda culturale che produce 540 attività durante tutto l’anno. Il mio sogno, nel 2021, è avere 300 giovani che lavorano a Giffoni”.

Un incontro denso e pieno di suggestioni e di verve negli studi di Radio Castelluccio, durante il quale si racconta attraverso la selezione musicale a lui ispirata, lasciandosi avvolgere dalle grandi aperture delle Danze Polovesiane di Borodin e della Barcarola di Offenbach, per poi concludere declamando i versi dell’Inno alla Gioia della nona sinfonia di Beethoven. Gubitosi si lascia andare alle indiscrezioni e alle novità che interesseranno il nuovo percorso del più ampio progetto Giffoni, a partire dal tema unico suddiviso nei prossimi tre anni. “Quale argomento più importante in assoluto per la nostra vita, per il futuro, per le giovani generazioni, se non la natura, l’uomo e il suo ambiente? Salvaguardare questo mondo, quindi – spiega Gubitosi - È finita l’epoca di Into the magic, dell’amore, del viaggio: è stato bellissimo, ma è tempo di sensibilizzare ad una coscienza etica. Nel 2018 parleremo di acqua, vero petrolio del futuro, chi ne avrà vivrà. Nel 2019 ci concentreremo sull’aria che respiriamo, necessaria alla nostra esistenza e nel 2010 chiuderemo con la terra. Quest’anno apriremo una sorta di bosco dove ogni ospite che ha fatto cose importanti per la tutela del nostro pianeta, pianterà un albero della vita”. Nessun nome ancora, l’unica certezza è che con gli artisti ci saranno capi di governo impegnati nella salvaguardia del pianeta, scienziati di fama internazionale, premi nobel che si accompagneranno a premi oscar.

Altra novità riguarda i giurati, ben 4.840 per l’edizione 2018. Previsti scambi culturali e 4 masterclass riservate a 400 giovani italiani: classica, musicale, generalista e l’ultima dedicata al green, all’ambiente. Porte aperte a mille ragazzi che saranno coinvolti in un percorso triennale, oggetto di studio scientifico-sociologico, con test d’ingresso, in itinere e in uscita, in sinergia con l’università, per capire l’evoluzione delle nuove generazioni in 3 anni, tra problem solving, leadership e comunicazione. “Perché Giffoni è un’occasione per conoscersi dentro”, insiste il direttore. Tornerà la musica nel 2018, con relativo approfondimento didattico-formativo. La Multimedia Valley non sarà solo museo. Nel 2019 i cortometraggi avranno un segmento specifico, nel mese di settembre ottobre, con un festival che Gubitosi immagina già come uno dei più importanti d’Europa per scoprire talenti. Sempre nel 2019, a maggio, il My Giffoni riservato alle produzioni di tutte le scuole d’Italia si aprirà alle istituzioni europee, sempre con un festival dedicato che affronterà le problematiche della scuola. Ruolo determinate come attrattore di giovani per Giffoni Innovation Hub, con l’ottica della Silicon Valley incentrata sulla tecnologia accresciuta nel valore dall’esperienza della condivisione e della relazione. Eventi ogni due mesi, tra danza e teatro, inoltre, per portare il brand Giffoni in tutte le province d’Italia. Altra sfida la creazione di un prodotto seriale, come “Le Streghe di Benevento” e un film su Sant’Alfonso de’ Liguori e sul Tuffatore di Paestum. “Sono un disturbatore che crea tempeste, cercando di interpretare la creatività – insiste – per me è normalità. Se per follia si intende la capacità direagire e di creare opportunità dalle idee per dare spazio ai nostri ragazzi di potersi esprimere, allora sì, sono un folle”.
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