Palloncini e orchidee per Antonio:
«Rincorreva il suo sogno»

Palloncini e orchidee per Antonio: «Rincorreva il suo sogno»
di Paolo Panaro
Martedì 16 Ottobre 2018, 06:20 - Ultimo agg. 10:18
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BATTIPAGLIA - I raggi del sole tiepido hanno accompagnato il feretro di Antonio junior De Sarlo nella chiesa Sant’Antonio di Padova dove ieri è stato celebrato il funerale. Antonio, appena 18enne, l’altra notte ha perso la vita mentre era in sella alla sua moto ed è finito contro un’auto nel centro di Salerno, a ridosso di piazza San Francesco. Più di mille persone ieri pomeriggio hanno partecipato al funerale del giovane. La sua foto, mentre sorride, è stata sistemata in una cornice d’argento sulla bara bianca circondata dalle orchidee e dai compagni di scuola del giovane che frequentano il liceo Regina Margherita di Salerno, dove Antonio si era trasferito dal liceo Medi di Battipaglia. Ai piedi dell’altare i giocatori della Salernitana Primavera squadra in cui milita Pasquale, suo fratello, il padre Tonino De Sarlo, imprenditore battipagliese che è titolare di un gruppo di aziende che si occupano di logistica, trasporti e carburanti, la madre Giulia d’Andrea, la sorella Giulia e gli altri familiari. Lacrime e dolore sui volti dei congiunti del ragazzo e dei tanti amici. Rompe il silenzio padre Paolo Castaldi, parroco della chiesa Sant’Antonio di Padova che ha celebrato il funerale ricordando che Antonio Junior lì ha frequentato il catechismo e ha incontrato il Signore con la prima comunione.

«Vogliamo chiedere al Signore che baci Antonio – ha detto padre Paolo – e noi tutti chiediamo perdono al Signore perché sulla terra non ci amiamo mai abbastanza». Parole di speranza e fede quelle pronunciate da padre Paolo durante l’omelia. «Quando domenica ho avuto la notizia del tragico incidente – ha detto – ho subito pensato al passo del vangelo domenicale che narra di un giovane che incontra Gesù. Ecco Antonio nello stesso modo di quel giovane ha iniziato il suo cammino per entrare in paradiso. Forse ad Antonio questa vita andava stretta – ha continuato padre Paolo – oggi tutti i giovani sono esuberanti, frenetici e rincorrono i loro sogni che a volte non ci raccontano nemmeno».
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