Universiadi, il conto pagato solo dagli atleti

Universiadi, il conto pagato solo dagli atleti
di ​Anna Trieste
Domenica 8 Aprile 2018, 11:00
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Vi ricordate quando due anni fa Napoli fu scelta come sede delle Olimpiadi universitarie del 2019 e tutti quanti festeggiarono, stapparono champagne, si profusero in frizzi e lazzi e brindarono all'annuncio come segno inequivocabile dell'inizio di una nuova età dell'oro napoletana destinata a culminare, da qui a pochi anni, nell'assegnazione di tutti gli eventi possibili e immaginabili comprese le Olimpiadi, i Mondiali e i campionati intercontinentali di assaggio dei taralli nzogna e pepe?  

Bene, non era vero niente. O almeno, non del tutto. Cioè, in realtà non si capisce. A gettare il seme dell’indeterminatezza è stata Luisa Latella, il commissario designato dalla presidenza del Consiglio dei ministri all’organizzazione della manifestazione: «Se le Universiadi del 2019 si faranno a Napoli e in Campania lo sapremo ad agosto». Ma come ad agosto? E tutti i brindisi? I festeggiamenti? Le dichiarazioni di giubilo dettate a destra e a manca dai politici alle agenzie di stampa? Che fine faranno? «Se le Universiadi non si faranno non ci saranno penali da pagare» ha assicurato Latella. Sì ma il conto per la delusione dei giovani napoletani e degli studenti universitari di mezzo mondo chi lo paga? 
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