De Luca, gli insulti e la sottile arte di sapere accettare le critiche

La dialettica, anche aspra, ve bene, gli insulti no. E a passare dalla (possibile) ragione al torto ci vuole un attimo

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca
di Vittorio Del Tufo
Sabato 6 Gennaio 2024, 10:00
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Le sciabolate del governatore 

«Tu qua’ Natale... Pasca e Ppifania!!!» (Totò, ‘A livella). 
Ha questo di bello il governatore De Luca: i suoi pensieri non assumono mai sentieri labirintici o forme elicoidali. Arriva dritto al punto, specie quando si tratta di menar fendenti. Ma definire «imbecille» un ministro della Repubblica solo perché quest’ultimo (il riferimento, implicito, è al titolare della Cultura Sangiuliano) ha “osato” contestarne l’operato, denota un’insofferenza alle critiche e una supponenza che con la (sana) ironia ha poco a che vedere. La dialettica, anche aspra, ve bene, gli insulti no. E a passare dalla (possibile) ragione al torto ci vuole un attimo. 

Il Capodanno delle pistole facili 

Napoli non sparge sale sulle proprie ferite, fa di peggio: vi sparge cliché.

La grande Fabbrica dei Cliché non va mai in vacanza, contribuiscono ad alimentarne il fuoco i troppi furbi o, per dirla con Lucio Dalla, i cretini di ogni età; nonché i comportamenti scellerati, per esempio, di chi confonde una festa di Capodanno per un rodeo al quale partecipare armati, una folle corrida di morte. Qui fu Napoli: un passo avanti e dieci indietro. La solita solfa, fatta apposta per autosputtanarci agli occhi del mondo. È un film già visto, ma dobbiamo prendercela solo con noi stessi. Non illudiamoci: in giro per il pianeta, con il Cristo Velato e il murale di Maradona, mandiamo anche (soprattutto) l’immagine di una città irredimibile che continua a farsi male da sola. Disciplina nella quale siamo campioni del mondo, e non solo la notte di Capodanno. 

Galleria, Mondadori può attendere 

Per il Metropolitan arriva la mini-proroga, per la Mondadori il maxi-pasticcio. Per il cinema di via Chiaia una boccata d’ossigeno: altri due mesi d’attività in attesa di valutare offerte e progetti in grado di scongiurare la chiusura dello storico multisala. Per la libreria che si prepara ad aprire i battenti in Galleria Umberto, invece, le sabbie mobili della burocrazia e i tira-e-molla per ottenere i permessi della Soprintendenza. Già slittata l’apertura: era prevista per Natale, come testimoniano i cartelli ancora visibili in Galleria. Natale di quale anno, purtroppo, non è specificato. 

Ospedali, nessun filtro 

Cosa succede se negli ospedali continuano ad arrivare pazienti che potrebbero essere curati a casa? Succede che gli ospedali scoppiano, come sta accadendo in questi giorni. Giorni di caos che rivelano tutta la fragilità della medicina del territorio, della rete delle emergenze, del filtro dei medici di famiglia. Tutto già visto. In questi anni abbiamo sentito parlare, più o meno a vanvera, di rivoluzione delle “cure di prossimità” attraverso il potenziamento di distretti, ambulatori, guardie mediche e medici di famiglia. E invece continuiamo a contare le barelle negli ospedali. 

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