A Napoli, la città più ripresa di sempre, dove abbondano le telecamere cinematografiche, televisive, giornalistiche, sembra che manchino quelle necessarie a garantire la sicurezza. Prendiamo due fatti recenti, distinti e diversi per modalità e zone. In comune una domanda, rivolta all’occhio elettronico che non c’è, oppure c’è ma non ha visto: chi è stato? In un caso siamo a piazza Nazionale.
Le nuove giostre per bambini appena inaugurate – le “vecchie” erano state vandalizzate – hanno subito un tentativo di manomissione: un paio di giorni, e qualcuno ha provato a danneggiare l’area gioco. Da qui l’appello della Municipalità: serve la videosorveglianza per scoraggiare, se non scongiurare del tutto, i raid vandalici.
Quando lei avrebbe chiesto spiegazioni, uno di loro l’avrebbe afferrata mentre l’auto partiva in velocità, trascinandola e procurandole fratture ed escoriazioni. Ad oggi, il veicolo non è stato identificato: le telecamere qui ci sono, ma pare che non abbiano ripreso la targa. L’appello, dunque, è a chi ha visto, perché parli. Tra la speranza di Grande Fratello orwelliano a seguire il fare di ogni napoletano e quella di un controllo umano e una maggiore presenza, resta la capacità di non chiudere i nostri umanissimi occhi davanti a ciò che vediamo.