Stupro della Selciatella: «Il branco ha già colpito»

Stupro della Selciatella: «Il branco ha già colpito»
di Elena Ceravolo
Sabato 19 Maggio 2018, 08:21
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La macchina che gira sulla Tiburtina di notte a caccia di prede, l'appuntamento con altri due in un luogo difficile da raggiungere anche di giorno per chi non conosce bene i luoghi. Quasi uno schema. Ed è questo che preoccupa: il fatto che possa essere successo altre volte. Che questo piano, insomma, la banda composta da 4 stranieri possa averlo messo in atto in precedenza ai danni di altre vittime. Gli inquirenti non lo escludono. Vittime che forse non hanno avuto la forza di denunciare, magari per la paura di dover tornare ad avere a che fare con gli stessi aguzzini. Hanno messo in atto, infatti, un piano troppo preciso per essere del tutto frutto del caso. E l'altra sera hanno provato prima a convincere la donna con un passaggio, senza però battere in ritirata di fronte al suo rifiuto: lì è scattato un vero e proprio sequestro. Un'azione fredda e spietata. Un incubo in cui potrebbero essere finite anche delle prostitute, quelle che usano come postazioni di lavoro proprio la Tiburtina, al confine tra Roma e Guidonia. Lavorano senza sosta gli investigatori della polizia di Tivoli per risolvere il caso. All'opera il pool antiviolenza, una sezione che è il fiore all'occhiello del commissariato.

LA STRADA DELL'INFERNO
La lente puntata su quel tragitto di 11 km, non più di dieci minuti da percorrere di notte. Quello per arrivare da Rebibbia a via della Selciatella, passando per la Tiburtina e poi, svoltando a Settecamini, per via di Casal Bianco, e poi ancora avanti fino ad oltrepassare il casello autostradale di Guidonia e ad imbucarsi nella strada sterrata e sconnessa. Dieci minuti sufficienti per passare dalla periferia trafficata della Capitale alla terra di nessuno. La chiamano la strada dell'inferno a Guidonia via della Selciatella. Perché lì, quei cumuli di immondizia di ogni tipo, che tornano puntuali a dispetto di qualsiasi intervento di pulizia, sono stati negli ultimi nove anni lo scenario terribile di almeno altri due episodi di violenza. A cominciare da quella che a fine gennaio del 2009 vide vittima una giovane coppia di fidanzati: lui chiuso nel bagagliaio e lei stuprata. Quattro gli aguzzini, una banda di balordi romeni, che dopo una serrata indagine furono arrestati e condannati. Un caso che accese i riflettori su quello scempio: seguirono progetti mai realizzati, una serie di pulizie disfatte in poco tempo da chi approfitta del luogo isolato per buttare ogni cosa, pure il tentativo di sbarrarla e infine, è l'ultimo piano lanciato ma ancora da realizzare, quello delle fototrappole. La strada parte da una rotatoria a un tiro di schioppo dal centro di Guidonia, la Camionabile, e seguendo un antico tracciato a ridosso del quale sono stati riportati alla luce una necropoli ed altri siti archeologici, va giù fino a Tor Mastorta e sbuca sulla provinciale 28 bis, di fronte all'uscita autostradale dell'A1.

TENTATO OMICIDIO
Ed è proprio lì, sotto il cavalcavia che scavalca la bretella Fiano-San Cesareo, che si è consumata la violenza dell'altra notte. Stesso punto in cui tre anni fa un settantaquattrenne, accecato di gelosia, portò in auto la donna che aveva deciso di uccidere perché aveva preferito tornare a prostituirsi dopo una relazione di un anno con lui. Lei, 56 anni, dopo due coltellate, si salvò strisciando verso la strada principale perché lui andò via convinto di averla ammazzata. Per capire l'inferno di quel luogo basta dire che i poliziotti dovettero far intervenire il Comune con ruspe e sfalciatori per cercare l'arma. Non sono mai cessate le richieste dei residenti della zona e dei comitati cittadini di interventi finalmente risolutivi per vedere riemergere la Selciatella dagli inferi.
 
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