Papa Francesco commemora i cardinali defunti: la lista comprende Bernard Law insabbiatore di preti pedofili seriali

Papa Francesco commemora i cardinali defunti: la lista comprende Bernard Law insabbiatore di preti pedofili seriali
di Franca Giansoldati
Sabato 3 Novembre 2018, 18:43 - Ultimo agg. 18:58
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Città del Vaticano – Papa Francesco ha ricordato a San Pietro tutti i cardinali e gli arcivescovi defunti nel corso dell’anno. Compreso quelli che hanno coperto i pedofili. La celebrazione avvenuta in mattinata nella basilica ha riguardato anche la memoria del cardinale simbolo della protezione sistematica della Chiesa ai pedofili: l’americano Bernard Law, attualmente sepolto in una cappella della basilica di santa Maria Maggiore, nonostante le proteste delle vittime. Nell’elenco dei defunti (154 arcivescovi e 9 porporati) il nome di Law,  non è stato depennato anche se la sua storia è stata al centro di uno scandalo enorme, recentemente portato sul grande schermo dal film Spotlight. Dalla lista della commemorazione papale non è stato cancellato nemmeno il cardinale scozzese O’Brien, abusatore seriale di seminaristi e giovani sacerdoti e per questo allontanato dal conclave del 2013.

«Non fissiamoci sulle dinamiche terrene, guardiamo oltre». Ha detto papa Francesco nell’omelia della Messa, che ha celebrato nella Basilica Vaticana, in suffragio dei cardinali e dei vescovi defunti nel 2018. Ricordando la «celebre espressione» di Saint-Exupery «l’essenziale è invisibile agli occhi», il pontefice ha segnalato che «di fronte al Signore non contano le apparenze, conta il cuore», il Papa ha evidenziato che «quello che il mondo cerca e ostenta – gli onori, la potenza, le apparenze, la gloria – passa, senza lasciare nulla». «Prendere le distanze dalle apparenze mondane è indispensabile per prepararsi al cielo. Occorre dire no alla ‘cultura del trucco’, che insegna a curare le apparenze».

Tra i cardinali defunti spicca poi il nome del colomobiano Dario Castrillon Hoyos, per anni prefetto della congregazione per il Clero e autore di una lettera di incoraggiamento e congratulazioni ad un vescovo francese che si era rifiutato di fare il nome del prete pedofilo alle autorità giudiziarie che indagavano su diversi casi di abusi: «Lei ha agito bene - scriveva Castrillon - mi rallegro di avere un confratello nell’episcopato che, agli occhi della storia e di tutti gli altri vescovi del mondo, avrà preferito la prigione piuttosto che denunciare un prete della sua diocesi».

 

 

 

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