Papa Francesco lancia Sos per la Siria: «Rischio catastrofe umanitaria a Idlib»

Papa Francesco lancia Sos per la Siria: «Rischio catastrofe umanitaria a Idlib»
di Franca Giansoldati
Domenica 2 Settembre 2018, 12:48 - Ultimo agg. 3 Settembre, 12:30
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Città del Vaticano – All'Angelus Papa Francesco tuona contro gli scribi e i farisei che «stravolgono la volontà di Dio trascurando i suoi comandamenti per osservare le tradizioni umane». Non fa riferimenti specifici, parla in generale, commentando la pagina del Vangelo di Marco che è stata letta nelle chiese questa domenica. «Il racconto – spiega Bergoglio - si apre con l’obiezione che gli scribi e i farisei rivolgono a Gesù, accusando i suoi discepoli di non seguire i precetti rituali secondo le tradizioni. In questo modo, gli interlocutori intendevano colpire l’attendibilità e l’autorevolezza di Gesù come Maestro. Ma Egli replica dicendo: Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini». Nessun riferimento alla guerra intestina che sta lacerando il Vaticano né alla richiesta di dimissioni avanzata dal nunzio Viganò, tuttavia la riflessione biblica sembra svilupparsi persino sulle cronache di questi giorni. «Anche oggi il Signore ci invita a fuggire questo pericolo di dare più importanza alla forma che alla sostanza. Ci chiama a riconoscere, sempre di nuovo, quello che è il vero centro dell’esperienza di fede, cioè l’amore di Dio e l’amore del prossimo, purificandola dall’ipocrisia del legalismo e del ritualismo» ha spiegato il Papa.

La riflessione è continuata: «Il messaggio del Vangelo oggi è rinforzato anche dalla voce dell’Apostolo Giacomo, che ci dice in sintesi come dev’essere la vera religione: Visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo. Il che significa praticare la carità verso il prossimo a partire dalle persone più bisognose, più fragili, più ai margini. Sono le persone delle quali Dio si prende cura in modo speciale, e chiede a noi di fare altrettanto. Non lasciarsi contaminare da questo mondo non vuol dire isolarsi e chiudersi alla realtà. Anche qui, non dev’essere un atteggiamento esteriore ma interiore, di sostanza: significa vigilare perché il nostro modo di pensare e di agire non sia inquinato dalla mentalità mondana, ossia dalla vanità, dall’avarizia, dalla superbia».

Al termine dell'Angelus Francesco ha ricordato le notizie «inquietanti sui rischi di una possibile catastrofe umanitaria in Siria, nella Provincia di Idlib. Rinnovo il mio accorato appello alla Comunità internazionale e a tutti gli attori coinvolti ad avvalersi degli strumenti della diplomazia, del dialogo e dei negoziati, nel rispetto del Diritto umanitario internazionale e per salvaguardare le vite dei civili». 

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