Conte: «Sui migranti l'Europa rischia il crollo. Sicurezza, con i sindaci criticità superate»

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte
Lunedì 14 Gennaio 2019, 15:40 - Ultimo agg. 17:18
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Sui migranti «se si continua a tergiversare senza una via condivisa rischiamo di fare cadere l'edificio europeo». Lo afferma il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi parlando dell'incontro con il commissario Ue Dimitri Avramopoulos.

«È chiaro che in un sistema del genere, in cui non si regolano i flussi e si gestiscono in un contesto europeo, questo sistema è inaccettabile: l'accoglienza indiscriminata diventa finta, è mancata integrazione. Il Paese non se lo può permettere più», ha proseguito il premier. «Se il problema è lasciare l'Italia da sola, o avere solo 4 o 5 Paesi disponibili, noi non lo possiamo accettare. Continuiamo con la linea di assoluto rigore».

«Con Avramopoulos non s'è parlato di blocco navale, ma abbiamo discusso degli strumenti per avere la difesa dei confini che è un tema molto importante per gestire i flussi. È un tema fondamentale, altrimenti si incentiva il pull factor», poi sottolineato ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini. «Il problema dell'immigrazione - ha aggiunto Conte - o si gestisce perseguendo un disegno politico articolato su più livelli o non si ottiene alcun risultato». 

«Domani e dopodomani sarò in Ciad e Niger per continuare a svolgere qual lavoro che ho già svolto in passato, andando in Algeria, Tunisia, Eritrea, Etiopia, Libia. Perché riteniamo che il fenomeno della migrazione vada affrontato laddove i flussi originano», ha spiegato Conte. 

«Se l'Anci chiede un incontro il premier lo accetta ben volentieri: non c'è alcun distinguo o alcuna diversità. Le presunte criticità sono o superate nel corso del colloquio, o superate nelle informative, o al più in semplici circolari», ha poi affermato il premier. «C'è stata qualche preoccupazione. Ci può stare, ma dialogando si dimostra che è chiaro che non ce n'è motivo. Poi c'è sempre una sperimentazione e se c'è criticità avremo strumenti per valutarla».

 



«Ad Avramopoulos abbiamo rappresentato quello che in Italia ha fatto sin qui: siamo latori di un cambio di direzione che sta dando i suoi frutti. Italia è stata lasciata da sola e ora facciamo da soli, con una linea compatta che ci ha gratificato», ha detto ancora il premier. «Con il Commissario ho rappresentato rischio che l'Europa possa
franare e crollare: se si continua a tergiversare senza una via condivisa rischiamo di fare cadere edificio europeo». 

 

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