La stoccata del vicepremier Di Maio:
«Togliamo la Sanità ai politici locali»

La stoccata del vicepremier Di Maio: «Togliamo la Sanità ai politici locali»
Sabato 19 Gennaio 2019, 21:21 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 08:21
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«Togliamo la sanità dalle mani della politica: cioè basta con la politica regionale che nomina i direttori ospedalieri, che nomina i direttori delle Asl e poi usa la sanità a favore della politica». Così il vicepremier Luigi Di Maio in un comizio elettorale a Vasto. «Che cosa abbiamo fatto nelle prime regioni in cui potevamo mettere mano? In Calabria e Campania abbiamo nominato dei commissari alla sanità. Per la Costituzione, la sanità regionale in realtà è l'unica cosa che ancora gestisce la politica regionale in esclusiva. Noi - ha proseguito - abbiamo detto da Roma: prendiamo un commissario nostro, lo mandiamo lì a gestire la sanità e facciamo un bypass alla politica regionale, in modo tale da evitare che i politici regionali continuino a massacrare la sanità di quei cittadini. Abbiamo nominati i commissari e subito dopo i presidenti di Calabria e Campania, qui abbiamo tolto De Luca da commissario perché io ve l'avevo promesso che toglievamo la sanità dalle mani della politica, bene: due mesi fa con due righe di legge abbiamo scritto nessun presidente di Regione può essere più il commissario alla Sanità in una regione.
Così abbiamo tolto alla Campania e al Lazio la possibilità di avere questo ruolo in capo al presidente». «Ma appena abbiamo fatto questo che hanno fatto i presidenti di regione? Mentre noi in Calabria mandavamo il nostro commissario, loro nominavano i direttori ospedalieri per fare la guerra al nostro commissario. Perché c'è un'altra legge che dice che i direttori ospedalieri li nominano ancora loro. Quindi noi mettiamo i commissari e loro non gli hanno dato neanche un ufficio cioè gli fanno proprio mobbing e ti fanno capire 'no questa è roba mià perché effettivamente la Costituzione dice che la sanità è una questione regionale. Dico questo per una semplice ragione: ci sono cose in cui noi possiamo incidere direttamente da Roma ma ci sono cose che deciderete per i prossimi 10 anni con il voto del 10 febbraio e tra queste c'è la sanità», ha concluso Di Maio.
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