Ok a reddito di cittadinanza e quota 100, i vicepremier: «È la svolta storica»

Ok a reddito di cittadinanza e quota 100, i vicepremier: «È la svolta storica»
di Simone Canettieri
Venerdì 18 Gennaio 2019, 07:05 - Ultimo agg. 13:58
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Di mattina l'ultima vertice fiume, di pomeriggio il consiglio dei ministri che dura venti minuti, poi la conferenza stampa di quasi un'ora. Dopo sette mesi Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini annunciano il via libera alle misure-bandiera del governo giallo-verde: Reddito di cittadinanza e Quota 100 sulle pensioni. Al premier tocca il ruolo di presentatore. Per illustrare i provvedimenti Palazzo Chigi rispolvera le slide di renziana memoria. Il leader M5S tiene a specificare che il Reddito è pieno di norme «anti-divano». E che è lontano dall'assistenzialismo. Per evitare gli abusi «non converrà rifiutare la prima offerta di lavoro, perché la seconda può essere più lontana, e la terza in tutta Italia».

E ancora, spiega Di Maio, si stimolerà l'economia perché «chi non spenderà entro il mese i soldi con la card li perderà». E si è posto rimedio sul tema dei disabili, su cui la Lega aveva alzato barricate, minacciando di non votare la misura: «Ci sarà un'integrazione per 255mila famiglie con persone con disabilità», dice Di Maio. Che poi aggiunge: «Non andrà tutta al Sud, ma per il 50% al Mezzogiorno e per il 50% al centronord». Il vicepremier pentastellato ha assicurato che l'intervento partirà entro aprile.

«E tu Matteo, cosa ci dici su quota 100?», è poi l'assist del premier Conte a Salvini. La prima dedica del leader della Lega è a Monti e alla Fornero («Piangerà ancora»). Poi rilancia: «I soldi ci sono per tutti e se avanzano andranno ad abbassare le tasse. Le uscite creeranno 1 milione di posti di lavoro. E garantiamo il tfs senza costi per gli statali. L'obiettivo resta quota 41 per le pensioni».
 
Il ministro sostiene che dalle misure targate Lega, da flat tax a pace fiscale, vengono coinvolti 10 milioni di persone. E poi, senza citare Berlusconi, fa riferimento a un milione in più di posti di lavoro. «Ora realizzeremo tutto il contratto di governo», sorride il capo M5s. «Saranno 10 anni entusiasmanti», rilancia il leader della Lega, a smentire le tensioni. Entrambi i due vice di premier non escludono un intervento del parlamento in sede di conversione. Alla conferenza stampa è assente il ministro dell'Economia Giovanni Tria.

Incombe lo spettro di una manovra correttiva. Ipotesi che Conte prova ad allontanare anche se ammette le difficoltà all'orizzonte: «Il nostro non è un ottimismo irragionevole. Vediamo anche noi che si profila una congiuntura non favorevolissima, ma dateci tempo».

Regna l'ottimismo sulle due bandierine appena varate. E il mood del governo è questa se ci sono da fare previsioni: «Riguarderanno 1 milione di pensionati e 5 milioni di poveri: quota 100 creerà 1 milione di posti».

Di Maio nell'illustrare il reddito spiega che dal mese prossimo partirà il sito internet per le iscrizioni e che non ci saranno intoppi burocratici. «Fondiamo un nuovo welfare State al passo con l'Europa», con una «rivoluzione del mondo del lavoro», annuncia il capo politico del M5S. Nell'ultima versione del testo ci sono due clausolè taglia spesa, una per il reddito e una per le pensioni. Per garantire che non si sforino gli stanziamenti per quota 100, a pagare potrebbe essere il ministero di Di Maio.

L'occhio dei due leader è già rivolto alle prossime elezioni europee, soprattutto dopo lo stress della trattiva intrapresa con l'Ue. A fine conferenza stampa scatta il momento della foto. Conte e Di Maio si fanno immortalare con la slide che rilancia i due provvedimenti, in quella di Matteo Salvini c'è solo Quota 100. Un'accortezza non casuale, una forma di rispetto verso il Nord che adesso attende la svolta sulle autonomie.

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