Texas, il killer è uno studente di 17 anni. Arrivano le parole (vuote) di Donald Trump

Texas, il killer è uno studente di 17 anni. Arrivano le parole (vuote) di Donald Trump
di Luca Marfé
Venerdì 18 Maggio 2018, 22:07
2 Minuti di Lettura
NEW YORK - 10 morti, di cui 9 studenti e un insegnante. Almeno 13 persone ricoverate in ospedale, tra le quali due agenti delle forze dell’ordine. Uno di loro è in condizioni critiche.

Arrestato e identificato l’autore della strage: si tratta di Dimitrios Pagourtzis, 17 anni, anch’egli studente.

A confermarlo è lo sceriffo della contea di Galveston, cui è stato assegnato il caso in una Santa Fe che si è risvegliata in un bagno di sangue.

Come se non bastasse, però, nel frastuono di queste ore emergono ulteriori e inquietanti dettagli.

Il giovane avrebbe messo in atto il suo folle di piano di terrore utilizzando un fucile a pompa e una pistola calibro 38. Tuttavia, stando a quanto dichiarato da fonti ufficiali della polizia, il suo nome non figura nel registro degli acquirenti di armi da fuoco. Pare infatti che l’arsenale fosse di proprietà di suo padre. Ma non è ancora chiaro se il genitore fosse al corrente oppure no del fatto che il figlio se n’era appropriato.

Non solo.

Oltre ad aver fermato anche un complice, un altro studente di 18 anni, le autorità si sono imbattute in esplosivi di cui l’edificio e le sue pertinenze sarebbero state disseminate durante l’operazione.

Una sorta di “salto di qualità” del terrore che paralizza tuttora l’intera area. Sono al lavoro, infatti, le unità cinofile al fine di bonificare la zona.

Passati al setaccio anche gli account social del ragazzo. Le immagini pubblicate di recente sono a dir poco inquietanti: «Born to kill», nato per uccidere. Una scritta bianca come un presagio, come un’orrenda missione, quella che spicca su una maglietta di colore verde militare. E poi alcuni primi piani che rimbalzano sulle prime pagine di tutti i giornali americani.



Nel frattempo, puntuale ma sterile, arriva il commento della Casa Bianca. A parlare è Donald Trump in persona e le sue parole suonano come una farsa che si ripete all’indomani di ciascun dramma.

«Questo fenomeno (delle sparatorie, ndr) è andato avanti troppo a lungo nel nostro Paese», ha affermato con volto tirato e voce tremolante. «Troppi anni, troppi decenni», ha rimarcato.

Se non cambia qualcosa nell’atteggiamento nei confronti della lobby delle armi, però, troppi anni e troppi decenni dovranno passare ancora.

© RIPRODUZIONE RISERVATA