Una notte davvero da incubo a Seul. Almeno 153 persone sono morte e altre 150 sono rimaste ferite per le strade del quartiere di Itaewon, noto per i locali notturni e affollatissimo per Halloween. Con l’avvicinarsi della prima notte delle streghe senza restrizioni in Corea del Sud dall’inizio della pandemia, saranno stati forse in 100mila ad aver preso d’assalto il centro della capitale e i vicoli della movida. Così, decine e decine di persone, perlopiù ragazzi di appena vent’anni, sono rimasti intrappolati in una stradina strettissima nella zona dell’hotel Hamilton. Molti avevano scritto post sui social per avvertire dell’enorme afflusso di gente.
Seul, incubo calca ad Halloween. I testimoni: «Ci calpestavamo, era impossibile respirare»
ALLARME
Poco dopo le 10.30 di sabato sera, Itaewon era diventato un luogo da cui scappare il più presto possibile.
Drammatiche le testimonianze raccolte dai media coreani. Un ventenne: «Sono rimasto schiacciato, non respiravo, ho pensato di morire». Un altro: «Ero nel vicolo vicino all’hotel Hamilton, sono caduto e la folla mi travolgeva, non riuscivamo ad andare né avanti né indietro. L’amico che era con me non ce l’ha fatta è caduto, è rimasto schiacciato, non l’ho più visto». Anche nei video diffusi sui social si udivano urla e pianti. Una donna implora il giornalista di un quotidiano: «Sono disperata, devo trovare mio figlio».
Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha presieduto una riunione di emergenza e ha mobilitato la squadra di soccorso medico predisposta per affrontare le situazioni di disastro. Yoon ha chiesto agli ospedali nelle vicinanze di assicurare tutti posti letto necessari ai feriti. Oh Se-hoon, sindaco di Seoul, in visita in Europa, ha deciso invece di interrompere il viaggio e rientrare a casa prima. Non c’è ancora una causa ufficiale che possa spiegare l’accaduto. I motivi sono tutti ancora da chiarire. Per le strade si sarebbe diffusa la voce che in un certo locale poteva esserci una non meglio identificata celebrità. Questo il motivo, pare, che potrebbe aver attirato l’attenzione e scatenato il caos. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha scritto: «Voglio esprimere il cordoglio dell’Italia alle famiglie di quanti hanno perso la vita e la più sentita vicinanza al popolo sudcoreano».