«Vendesi casa, ma solo ai rom». Si stufa di litigare con i vicini ed espone il cartello

«Vendesi casa, ma solo ai rom». Si stufa di litigare con i vicini ed espone il cartello
«Vendesi casa, ma solo ai rom». Si stufa di litigare con i vicini ed espone il cartello
Martedì 17 Luglio 2018, 16:17 - Ultimo agg. 19 Luglio, 09:24
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PORDENONE - Il cartello, comparso improvvisamente sul muro di un'abitazione di via Sottomonte, al civico 25, ha sorpreso tutti. Non si trattava del solito annuncio relativo alla vendita di uno stabile. C'era qualcosa di strano che colpiva lo sguardo: Vendesi solo a rom, recitava la scritta. La pioggia di illazioni non si è fatta attendere: più di qualche passante si è chiesto se davvero l'intenzione del venditore fosse quella di selezionare in questo modo i possibili acquirenti, fino a quando si è arrivati alla verità. Alla base dell'idea c'era una provocazione, nata in seguito a una lite tra vicini che sembra non avere fine. 

LA STORIA. Primo, la casa che oggi ospita il cartello discusso è un cantiere. È di una delle parti coinvolte nel bisticcio tra dirimpettai. La vicenda va avanti da tempo, tra proteste, offese reciproche e lamentele a causa del rumore provocato dall'una o dall'altra parte. C'è anche una coda legale in corso e per questo il Comune ha scelto di farsi da parte e abbandonare ogni tentativo di conciliazione pacifica. Il cartello, quindi, non era nient'altro che una provocazione. Nessuna vendita selettiva, nessuna predilezione per gli inquilini rom.

L'annuncio era un modo come un altro per rinfocolare una polemica tra vicini mai sopita. «Vi porto i rom in casa», voleva intendere chi ha scritto con il pennarello sul cartello. Mistero svelato, quindi. L'annuncio di vendita riportava anche il numero di cellulare del proprietario dell'abitazione ed era fatto a regola d'arte. Di certo chi l'ha affisso è riuscito nell'intento di far parlare di sé la parte del paese che nella mattinata di ieri è passata in via Sottomonte. E altrettanto sicuramente il messaggio sarà arrivato a chi doveva arrivare, cioè ai vicini litigiosi che dopo aver visto la scritta avranno aggiornato il quaderno delle doglianze già pieno di capitoli. Alla fine si trattava di uno scherzo, o meglio dell'ennesima puntata di una lite che sembra non avere fine. 
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