Una rete di complici dietro la grande fuga di Igor il russo. E a Madrid potrebbe evitare l'ergastolo

Una rete di complici dietro la grande fuga di Igor il russo. E a Madrid potrebbe evitare l'ergastolo
di Valentino Di Giacomo
Sabato 16 Dicembre 2017, 09:08 - Ultimo agg. 19:30
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«Abbiamo sempre pensato di prenderlo, tante le piste che dovevamo seguire contemporaneamente, ma alla fine siamo riusciti nell'impresa». C'è soddisfazione nelle parole del colonnello Valerio Giardina, l'ufficiale che dal comando provinciale dei carabinieri di Bologna ha seguito tutte le delicate fasi dell'indagine su Igor. Mesi di tensioni, di piste decisive che apparivano e poi subito si dileguavano. Ora però la gioia si mischia all'amarezza per le altre tre vittime, tra cui due poliziotti spagnoli, uccisi dalla fredda mano del killer di Budrio. L'uomo era stato in carcere più volte per rapina, il primo arresto nel 2007 fornendo false generalità e dichiarando la propria nascita nell'ex Urss, in Uzbekistan. Finalmente l'arresto in Spagna, ma la parola «fine» non è ancora giunta: tanti gli aspetti ancora da chiarire.

Da chi sarà processato Feher?
Dopo gli omicidi commessi in Spagna appare improbabile che il Paese iberico possa concedere l'estradizione all'Italia. Ecco perché la richiesta di estradizione verrà certamente sospesa dalle autorità spagnole. La magistratura italiana aveva infatti spiccato un Mae (mandato di arresto europeo) nei confronti di Igor per i due omicidi commessi in Italia, provvedimento che però può essere congelato in attesa che sia celebrato un processo per i crimini che Feher ha perpetrato in territorio spagnolo. Parallelamente l'ordinamento italiano svolgerà autonomamente i processi contro Igor per i due omicidi del barista di Budrio e della guardia ecologica di Portomaggiore. Ma la pena, in attesa dell'improbabile estradizione, sarà probabilmente scontata in Spagna in forza delle eventuali condanne emesse dai loro tribunali.

Cosa rischia Igor?
In Spagna, fino a poco tempo fa non esisteva la pena dell'ergastolo. Fu introdotta nel 2015 dal premier Mariano Rajoy per i reati di regicidio, terrorismo e per gli omicidi commessi contro i minori di 16 anni. L'ergastolo è contemplato anche per i serial killer, ma bisognerà valutare se il triplice omicidio commesso in una sola azione criminosa da Igor possa rientrare in questa fattispecie di reato. In caso contrario la pena massima prevista dall'ordinamento spagnolo è di 30 anni. L'eventuale ergastolo spagnolo, tra l'altro, è soggetto a revisione dopo aver scontato almeno 25 anni di pena e, anche qui, in caso di buona condotta, può essere revocato. Per i plurimi omicidi commessi in Italia, Feher rischia certamente la massima pena, ma sarà poi difficile applicarla vista la difformità tra gli ordinamenti giuridici dei rispettivi Paesi.

L'eventuale estradizione sarà quindi determinata dal tipo di imputazione a cui sarà sottoposto Igor: se i giudici spagnoli lo processeranno come serial killer, quindi con possibile pena all'ergastolo, ci potrebbero essere in futuro delle speranze per la sua estradizione nel nostro Paese.
 
Come è riuscito a fuggire per 8 mesi?
Già prima del duplice omicidio dello scorso aprile, Igor era già ricercato dalle autorità italiane per le «solite» rapine. Ma solo dopo l'omicidio del barista scatta la caccia all'uomo. Imponenti i mezzi e gli uomini messi a disposizione dal Comandante generale dell'Arma, Tullio Del Sette. Ma neppure i droni che sorvolavano le campagne emiliane sono riusciti ad individuare le mosse del killer che è così riuscito a far perdere le proprie tracce. Solo in estate i carabinieri riescono ad individuare la pista spagnola, Paese che Igor ben conosceva essendoci stato più volte (sul suo profilo Facebook diverse foto scattate a Valencia). Secondo quanto trapela dagli organi inquirenti è che proprio un suo contatto sia riuscito a portarlo fino in Spagna, probabilmente nascondendo Feher nel bagagliaio della propria auto approfittando che i controlli alle frontiere tra Paesi della Ue sono blandi o inesistenti.

Dove ha trovato le armi?
Era armato Igor e si ritiene che i contatti per procurarsi fucili e pistole che il killer ha usato nel corso della sua latitanza gli siano stati procurati da altri criminali conosciuti nel corso della sua detenzione in carcere.

Con quali mezzi si è sostenuto durante la fuga?
Sia in Italia che in Spagna, Igor rubava cibo, vestiti e coperte nei casolari di campagna. Tracce che sono state decisive per gli inquirenti nel tracciare l'ipotetico percorso compiuto da Feher. Al vaglio ci sono anche presunti passaggi di danaro che Igor è riuscito ad ottenere dalla sua rete di complici nel corso della sua latitanza. Ecco perché le indagini non sono concluse, ma ora i carabinieri si concentreranno ad assicurare alla giustizia tutti i complici di Igor che hanno consentito la sua fuga.

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