George Clooney ferito in un incidente in Sardegna. Il medico: «Voleva solo tornare sul set»

George Clooney ferito nell'incidente. Il medico: «Incredibile, voleva solo sapere quando poteva tornare sul set»
George Clooney ferito nell'incidente. Il medico: «Incredibile, voleva solo sapere quando poteva tornare sul set»
di Marco Castoro
Mercoledì 11 Luglio 2018, 05:01 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 04:26
2 Minuti di Lettura

«Dottore, dimmi quando posso tornare sul set, a girare». Con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così e un italiano così così, George Clooney si è presentato al primario dell'ospedale di Olbia, dopo aver ricevuto le prime cure al pronto soccorso in seguito all'incidente stradale.

LEGGI ANCHE George Clooney ferito in incidente stradale, travolto da un’auto ad Olbia davanti l’hotel



L'equipe del professor Sebastiano Cudoni, presidente degli Ortopedici e Traumatologi d'Italia (Otodi), ha provveduto a rassicurarlo. «Sentirà un po' di dolore per qualche giorno, ma poi tutto tornerà a posto». Clooney è rimasto in ospedale a Olbia per circa un'ora e mezzo, tra il pronto soccorso e le radiografie al ginocchio contuso. Per l'attore si tratta di un trauma contusivo che non lo fermerà dalle riprese della serie televisiva Catch-22 (Comma 22 in italiano), nonostante dovrà fare i conti con qualche difficoltà fisica in più del dovuto.

«Si è presentato in ospedale spiega il prof. Cudoni accompagnato dalla moglie, dalla scorta e da un'autorità locale. Siamo stati costretti a farlo entrare da un ingresso secondario per evitare la ressa, visto che si tratta di un personaggio molto noto e riconoscibile. Nessun trattamento di favore ma una precauzione per motivi di ordine pubblico. Perché già ogni giorno in pronto soccorso abbiamo a che fare con 200 persone, se poi si moltiplicano con l'arrivo di curiosi diventa tutto più complicato».

Ma era nervoso e preoccupato? «No, era abbastanza tranquillo seppure claudicante. Ha parlato in italiano e la sua preoccupazione più grande era riprendere il lavoro».
Cacciatori di autografi e selfie sono rimasti a secco, grazie alle accortezze del servizio d'ordine e alle direttive ospedaliere che hanno rigorosamente chiesto al personale di non fare foto al paziente, che seppure illustre, è pur sempre un paziente.

riproduzione riservata ®

© RIPRODUZIONE RISERVATA