Una manifestazione che con 15 carri allegorici che attraverseranno Roma da piazza della Repubblica fino a piazza della Madonna di Loreto, passando per le vie Merulana e Labicana, è già una festa prima ancora di raggiungere il Gay Village dove è previsto il party finale. Primo della fila il carro-autobus inglese a due piani che una volta giunti alla meta d'arrivo diventerà il palco per gli interventi di chiusura. Sopra oltre ai coordinatori ci sarà la madrina del Roma Pride 2016: Asia Argento.
Una festa sì, anche se quando si parla di diritti lgbt c'è poco da festeggiare.
E lo slogan è chiaro: “Chi non si accontenta lotta”. «Il Pride di quest'anno porta con sé qualcosa in più rispetto ai precedenti: una legge dello Stato ha riconosciuto, anche se in modo approssimativo, le nostre relazioni - sottolinea Secci -. Un primo e parziale riconoscimento dei diritti di parte della nostra comunità, attesi per troppi anni. Ma non basta, perché questa legge ha escluso i nostri figli e quindi noi diciamo che non ci accontentiamo e continuiamo a lottare. Vogliamo che questo messaggio sia chiaro».