Febbre West Nile, il virus isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda

Febbre West Nile, il virus isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda
Sabato 18 Agosto 2018, 05:04 - Ultimo agg. 22 Agosto, 13:47
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La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome).
Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa (dal 1958), Australia e America. I serbatoi del virus, ricordano all'Ulss 6 Euganea, sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex pipiens, la comune zanzara domestica che compare di sera), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all'uomo. Altri veicoli di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.
La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus colpisce anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri. Il WNV, spiegano al Dipartimento di Salute pubblica della Ulss 6, è asintomatico circa nell'80% dei casi. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell'età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più seri si presentano in media in meno dell'1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un'encefalite letale.
Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. Tutta la provincia di Padova è fortemente interessata dalla circolazione del virus ed è necessario che tutti, amministrazioni comunali e ciittadini, adottino le misure opportune per prevenire l'infezione umana. Istruzioni dettagliate sono illustrate nel sito aziendale www.aulss6.veneto.it, nella news Con il caldo tornano le zanzare.
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